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messanensis |
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Utente ospite |
Dovendo restaurare una facciata in pietra di Siracusa (Melilli) in provincia di Messina avrei bisogno di alcuni consigli nella scelta dei prodotti da utilizzare per il consolidamento (resina acrilica o siliconica), l'incollaggio (resina epossidica) e la protezione (idrorepellente). Quali sono i prodotti più indicati per il tipo di pietra da trattare? Gradirei consigli anche per la pulitura senza l'utilizzo di mezzi meccanici. Ringrazio anticipatamente tutti coloro che risponderanno. R. Basile |
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Registrato |
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Edgardo Pinto Guerra |
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Consulente risanamento murature storiche dal 2003  
Posts: 252
Location: Studio consulenza risanamento muri
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Ciao - Dicci un p'ò di più!!! Come è la pietra di Siracusa? ci sono danni da sali igroscopici? ci sono rilievi/fregi/sculture? ecc Cordialmente, |
| Edgardo Pinto Guerra. http://www.consultingepg.com Consulente risanamento Autore del volume "Risanamento di murature umide umide e degradate" epg@consultingepg.com |
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raffaelli |
Febbraio 10, 2005, 9:13am |
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Responsabile Settore Microclima e Restauro Utente recente  
Posts: 14
Location: VICENZA
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Per la pulitura di materiali lapidei il laser permette di operare anche su supporti molto degradati senza bisogno di preconsolidare. I risultati migliori si ottengono sulle croste nere o grigie di pietre chiare, dove il laser permette anche di mantenere la patina caratteristica del materiale. Dosando opportunamente la potenza del raggio laser si ottiene il livello di pulitura desiderato. Oltretutto il risultato della pulitura è immediatamente visibile. Come già indicato nella sezione del restauro ligneo, è possibile vedere il laser in azione (i filmati disponibili riguardano un soffitto in legno dipinto e degli affreschi) alla pagina: http://www.lambdascientifica.com/ita/codice/indexrestauro.php |
| Roberta Giorio LAMBDA Scientifica |
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Edoardo |
Febbraio 10, 2005, 9:46am |
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ricercatore Nuovo utente 
Posts: 9
Location: BARI
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Concordo con Roberto, il laser offre diverse potenzialità e soprattutto vantaggi. tuttavia occorre conoscere bene la sequenza stratigrafica degli strati di alterazione al fine di poter dosare oppartunamente l'energia e decidere a che "livello" di pulitura fermarsi. Peculiarità questa offerta solo dal laser. |
| Edoardo Andriani
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diego |
Febbraio 10, 2005, 11:59am |
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Utente ospite |
Considerando che la pietra di Siracusa è una roccia calcarea sedimentaria-organogena consiglierei l'utilizzo di silicato di etile per il consolidamento; per quello che descrivi come incollaggio penso che tu debba stuccare le lacune e gli interstizi.... puoi o utilizzare un primal B60 caricato di inerti specifici e magari colorato con una terra di colore simile alla pietra oppure un sistema epossidico (incollaggio a tenuta) caricato con velatino. Per quanto riguarda i protettivi c'è l'imbarazzo della scelta ti consiglio un fluorato (nuova generazione). Per la pulitura dovresti dirmi qualcosa in +. Cosa vuoi pulire?Hai una foto ad alta definizione ? CIAOOOO |
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Registrato |
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admin |
Febbraio 10, 2005, 3:30pm |
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Posts: 731
Location: Palermo
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Nella presentazione del forum ho inserito le seguenti condizioni:
- descrivere eventuali problemi da porre al gruppo con dovizia di dettagli inquadrandoli nel corretto ambito della conservazione e nei diversi aspetti (storici, critici e tecnici);
- evitare la richiesta di soluzioni rapide o di ricette pronte all'uso per la rapida soluzione di qualsiasi genere di problema
Tutto ciò vale per le domande .. ma, ovviamente, anche per le risposte a domande formulate in modo generico e grossolano ...  |
| Sergio TinèAmministratore del forum |
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Architer |
Febbraio 12, 2005, 6:41pm |
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Posts: 101
Location: Palermo
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Se la Pietra di Siracusa che dici é la nota 'Pietra di Palazzolo, si tratta di una calcerenite organogena, a comportamento capillare, molto permeabile. Concordo con Diego, nell'usare come consolidante un consolidante inorganico, come il Silicato di Etile, piuttosto che prodotti organici, che possono far insorgere problemi successivi di criptoefflorescenze. So che possono esserci dei problemi nell'applicazione del Silicato su Pietre umide, su questo, i restauratori che l'hanno adoperato forse possono risponderti meglio di me. Sui protettivi, sui polimeri fluorurati ci sono ancora molte perplessità, non so se sarebbero da consigliare. Ma prima del protettivo, se hai problemi di umidità da risalita o da infiltrazione, non sarebbe il caso di porci riparo, eliminando le cause macroscopiche? I siliconici, non silani, ma polisilossani od oligomeri siliconici sembrerebbero, al momento, quelli che danno meno problemi dal punto di vista cromatico (opacità cromatica rispetto agli acrilici), e dal punto di vista della compatibilità fisica (idrorepellenti, ma traspiranti rispetto al vapore acqueo). La durata rientra per tutti in circa 4-5 anni nella migliore delle ipotesi, per cui casomai si dovrebbe anche suggerire un ciclo manutentivo ripetuto. Gli eposidici sono irreversibili ed antitraspiranti, e sono generalmente adoperati solo per giunzioni che necessitino caratteristiche di sostegno, altrimenti una malta di calce eventualmente additivata con una resina acrilica, forse sarebbe più adeguata.
Credo che tu abbia ora le idee molto più confuse di prima.
Teresa Campisi |
| Teresa Campisi |
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admin |
Febbraio 20, 2005, 7:14pm |
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Posts: 731
Location: Palermo
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Tutto ok, ma .. è un dettaglio insignificante chiedersi qual'è la patologia in corso ? Il buon messanensis può illuminarci in proposito ? |
| Sergio TinèAmministratore del forum |
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messanensis |
Febbraio 22, 2005, 8:07am |
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Utente ospite |
Ringrazio tutti coloro che hanno risposto alle mie domande e mi scuso per la vaghezza del mio intervento. A breve inserirò delle fotografie che evidenziano i vari problemi in atto. |
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Registrato |
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mroberto |
Novembre 17, 2010, 10:25pm |
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Nuovo utente 
Posts: 2
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Io consiglierei prodotti organici sia come collanti che come consolidanti eliminiamo i sali anche se solo superficiali ed agiamo con cura. |
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