Conservatrice opere d´arte, prof. universitá Utente medio
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Spero che qualcuno possa aiutarmi nel darmi alcune informazioni inerenti il restauro del David.
1. Nel 1843, Aristodemo Costoli (il genio che usó acido cloridrico) ha restaurato il dito mignolo del piede destro: con quali materiali?
2. Lo stesso dito é stato nuovamente restaurato nel 1851: sempre con quali materiali?
3. I fori causati da tarli, su tutta la superficie del David, sono stati semplicemente ritoccati (quindi con quale tipo di pigmento e legante) o stuccati con un ripieno neutro (sempre con quale tipo di materiale)????
4. Le vene violacee che presentava il marmo come difetto di nascita sono state ritoccate o lasciate intatte perché non disturbano la visione? Se sono state ritoccate, con che tipo di materiale?
Con anticipo ringrazio per il grande aiuto che potreste darmi Simona Cappelli
Architetto-Dottore di ricerca in Conservazione Utente anziano
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Simona non possono esistere Tarli su marlo, perché i tarli si nutrono di materia organica e non inorganica. I Tarli stanno su legno e carta, certo non su materia lapidea. Non so chi ti abbia fornito questa notizia, ma é inattendibile.
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le vene violacee possono non esere un difetto del marmo, ma una sua caratteristica, dal momento che il marmo é una roccia metamorfica, che può avere inclusioni di altro materiale, per derivazione da una precedente roccia sedimentaria. Allora il marmo cipollino sarebbe un materiale molto alterato secondo questo ragionamento. Le vene violacee che descrivi sono una caratteristica del marmo, non possono essere ritoccate, perché sono parte del materiale stesso.
Dopo la frattura causata dalla caduta di un oggetto da palazzo Vecchio, le prti frantumate el braccio, son state raccolte e ricomposte. Trattandosi del del XIX sec. propendo a pensare che l'abbiano fatto con stuccature a calce, non esistendo ancora le Acriliche e le epossidiche.
Conservatrice opere d´arte, prof. universitá Utente medio
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Grazie per le risposte, peró non mi sta dicendo niente di nuovo......
le domande che ho posto sono il risultato di una lunga ricerca fatta per dare una conferenza. Il materiale, che ho trovato in internet, che credo sia attendibile (perché scritto anche da Giorgio Bonsanti), mi ha lasciato questi dubbi che vorrei risolvere per pignoleria.
Lo so che non esistono tarli del marmo e che i tarli si nutrono solo di materia organica, ma questa é la terminologia che ho trovato e che, per non creare un falso, ho riutilizzato. Dalle fotografie, questi buchini sparsi su tutta la superficie della statua, mi ricordano i risultati causati per azione delle radici dei licheni endolitici (che puó anche trovare nel libro LA BIOLOGIA NEL RESTAURO della Nardini Editore, pag 229). Dato che questi licheni non sono assolutamente citati, ma si parla solo ed unicamente di tarli, avrei bisogno di piú informazioni giusto x togliermi questa curiositá e per non raccontare alla gente delle stupidaggini.
Riguardo le vene violacee, lo so che sono insite del marmo, che dipendendo dalla qualitá puó presentarle o non. Ma la mia curiositá é di sapere se nell´ultima fase dei lavori sono state ritoccate, come preventivato, o no. Anche io sono dell´idea che essendo naturali non dovrebbero venir nascoste, soprattutto in un´ opera come questa, con la storia che possiede. Il blocco che utilizzó Michelangelo, era giá stato scartato per la sua cattiva qualitá da due artisti del ´400, per essere esatta, da Agostino di Duccio nel 1463 e da Antonio Rossellino nel 1476, perché ricco di vene, quindi meno puro, quindi piú fragile, quindi piú poroso.
Nei testi che ho trovato in internet, nel capitolo inerente la progettazione della metodologia di restauro, viene esposto il dubbio tra stuccare questi buchi o ritoccarli pittoricamente; ed il dubbio tra lasciare le vene a vista o ritoccarle pittoricamente. Quando i testi parlano della fase di intervento, mancano giusto i risultati di questi dati: ed allora la mia domanda di aiuto é se qualcuno é a conoscenza di questi dati e puó darmi una risposta chiara sulle fasi di intervento di restauro effettuate al David di Michelangelo. Grazie Simona Cappelli
So per certo che le vene violacee non sono state ritoccate, ma devo cercare la fonte della notizia, ora non la ricordo. Circa la terminologia tarli, è stata effettivamente usata e avevo capito che si trattava di inestetismi del blocco di marmo, di difetti già presenti sulla pietra.
Nel forum penso siano presenti geologi e petrografi per spiegare meglio la presenza di questi fori.
Restauratore - National Archives of Scotland Utente anziano
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Avrai già provato, ma nel dubbio consiglio: già parlato con i responsabili tecnico-scientifici del suo restauro? Chi meglio di chi ci ha messo mano potrebbe rispondere?