Consulente Diagnostica e Restauratore d' Arte Utente anziano
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grazie per la segnalazione. sei a conoscenza di qualche pubblicazione di questo gruppo di ricerca?
Rossella Croce Restauratore di Beni mobili ed Architettonici Tecnico per la diagnostica dei beni culturali Esperto per la Sicurezza nel settore del Restauro
Ti invio qualche link che ho trovato su internet a proposito dei loro lavori!(C'è un po' di bibliografia) Comunque ho fatto la tesi lì, quindi uno di questi giorni passo da loro e chiedo direttamente dove potete trovare informazioni più complete e specifiche!
Salve a tutti, rieccomi! Mi sono informata con quelli del CSGI, mi hanno detto che se potete consultare il Langmuir (JACS) dovreste trovare praticamente tutte le pubblicazioni! Altrimenti potete contattare direttamente loro, le coordinate le trovate sul sito del CSGI. Comunque per quel che riguarda il costo delle nanoparticelle, so che loro essendo un istituto di ricerca non hanno reattori per la produzione in larga scala, quindi il costo non è sicuramente basso. Ma ne può valere la pena. A voi la scelta, spero che adesso siate nelle condizioni per sapere quello che volete!
restauratrice dipinti e legno policromo Nuovo utente
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salve a tutti,
io le ho sperimentate personalmente insieme a un restauratore fiorentino con il patrocinio di dei e dell'università di firenze....comunque, a parte i preamboli ho constatato principalmente due cose. mi riferisco ai dipinti murali e all'applicazione di nano per il consolidameno. la prima è che la loro applicazione è decisamente macchinosa e che è molto difficile calibarare la permeabilità del supporto per applicare la diluizione giusta di nano particelle ed evitare sbiancamenti anche importanti in superficie. la seconda è che hanno funzionato invece alla perfezione per la riadesione di sollevamenti di pellicole pittoriche e non (scialbi ad esempio).
per il consolidamento delle zone disgregate ho trovato una significativa differenza con l'applicazione ripetuta a percentuali diverse di carbonato d'ammonio che io uso sovente. la nanosospensione si accumula soprattutto sui bordi dell'impacco e resta molto in superficie se applicata a percentuale diciamo significativa come apporto di calcio.
usando le nano si evita di apportare acqua sul dipinto essendo la sospensione in alcool isopropilico, ma in realtà discutendo con dei professori dell'opificio mi dicevano che sovente loro aggiungono comunque una percentuale di acqua per poter attivare la carbonatazione.
insomma, la mia esperienza è decisamente limitata e quindi non mi è possibile esprimere giudizi in merito. credo comunque che la sperimentazione debba ancora andare parecchio avanti prima che si possa parlare di metodo.
ho un po di articoli in inglese sulla questione in pdf, se a qualcuno interessa mandatemi una mail che ve li giro. ciao a tutti!
gestione cantieri di restauro architettonico Utente recente
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ho visto ora l'argomento... proprio in questo periodo nella mia azienda ci stiamo proprio informando a riguardo per partire con un progetto di sperimentazione delle nanoparticelle su nuovi materiali (da progettare... col tempo!) per il restauro, appoggiandoci a un laboratorio di chimica che appunto già da tempo segue la certificazione e la messa a punto di prodotti per il restauro a base di nanoparticelle. ho visto i campioni e...beh, cavolo se un giorno si arriverà a una diffusione su larga scala di questi prodotti ci sarà da divertirsi ancora di più a restaurare... incredibili le prestazioni che offrono. purtroppo dato che la perfezione non è di questo mondo anche questi prodotti hanno dei limiti... se avete domande fatemele specifiche, se riesco vi rispondo, perchè anche se mi sto informando a fondo da pochissimo tempo sule nanotecnologie nel restauro, già ci sarebbe da scrivere un libro!... spero col tempo di potervi dare anche qualche aggiornamento... purtroppo queste cose dipendono sempre dal giro di soldi messo a disposizione
salve, sarebbe molto interessante avere piu' notizie possibile rispetto alle applicazioni di nanofiller in pellicole superficiali sacrificali, ovvero se si vuole utilizzare ad esempio il tiO2 con proprieta' fotocatalitiche e' anche noto il suo spontaneo sfarinamento sotto l'azione dei raggi uv almeno in scala in scala micro........certo che se avvenisse in scala nano, sarebbe alquanto grave................ qualcuno e' a conoscenza di prove e ricerche che valutino la dispersione eventuale di nanoparticelle nei rivestimenti superficiali soggettti ad usura?
per quel che riguarda il CaOH2 nanodisperso, francamente mi pare piu' un prodotto ad effetto placebo che un consolidante realmente utile per via dell'esigua quantita' di massa dispersa si parla di 4 o 5 grammi litro pari circa il doppio della capacita' di solubilizzazione dell' acqua nella soluzione satura....francamente se ci si trova nella necessita' di ricostituire parte della matrice friabile di un manufatto si deve giungere ad una sostituzione di legante pari a 50 -100 gr al mq e si richiederebbe l'utilizzo di 10-20 lt al mq di nanodispersione (un comune consoldante ai silicati inorganici sta sui 300 gr litro
non sono a conoscenza di quale vantaggi apporta l'enorme sviluppo della superficie di quei pochi grammi nanoridotti e se possa avere un'influenza migliorativa del conslidamento e neppure di come si possa assicurare che l'interfase d'adesione tra vecchio legante ed apporto del nuovo risulti essere effettivamente nanostrutturata e non si subiscano, invece, fenomeni di aggregazione che inficiano il risultato atteso, visto che durante l'evaporazione del solvente/veicolo impiegato dentro la struttura muraria macrocristallina avviene l'aumento della concentrazione della sospensione e possono interferire le forze attrattive esercitate dai sali presenti..... non so, ma mi sembra un po' come voler fissare una trave con un tassello in plastica stando nel mezzo della tangenziale durante l'ora di punta
Ciao Rober, puoi spiegarmi meglio che cosa intendi con l'argomento " valutazione della dispersione di nano-p nei rivestimenti superficiali? non capisco... Te lo chiedo anche perchè, dopo tre anni di perfezionamento, la ditta per cui lavoro riprende, in collaborazione con Baglioni, la sperimentazione di nano-p per il consolidamento (materiale lapideo). Al tempo avevo dovuto far cancellare il mio intervento perchè non autorizzato alla divulgazione. Questa volta mi informerò bene prima sulle informazioni divulgabili (perchè ve ne sono... e ora le nano sono anche commercializzate) e vi farò un buon resoconto. Se qualcuno ha quesiti da porre sarei contenta di poterli considerare in questa sperimentazione. Grazie a tutti.
intendo dire che le nanocariche disperse in assenza di legante coesivo in formulati tipo i detergenti per vetri o i rivestimenti cerosi possono nel tempo rilasciare le particelle di filler in dimensioni nano oppure no?
i rivestimenti sacrificali intesi come quelli a bassa coesione o solubili o depolimerizzabili, nel corso del loro ersercizio in opera possono dare origine a "estrazione" di particelle nano dal film? ci sono studi che verifichino questa possibilita'?
il riferimento e' piu' alle cere polish con dispersioni nano di silici o ai detergenti ad effetto loto per vetri o a recenti sistemi nautici antivegetativi con leganti a lenta solubilita' in acqua salmastra, che non all'uso dei nanoconsolidanti
in specifico ai nanoconsolidanti mi piacerebbe sapere qual'e' invece la percentuale di matrice che non flocula in dimensioni maggiori durante l'applicazione cantieristica avete condotto prove sul grado di stabilita' della nanodispersione durante il processo d'assorbimento nei vari materiali lapidei?
altra domanda se puoi divulgarne le informazioni e' come possa costituire una sostizione di matrice una massa cosi' bassa rispetto all'originale matrice?
Ciao a tutti, scusate l'intrusione, sono nuova del forum, appena iscritta per saperne di più sui nanomateriali. Ho letto questa interessante discussione che vedo va avanti da anni Sto facendo una tesi di laurea sui nanomateriali per il restauro (nanocalci, nanosilici, nanoidrossido di stronzio e nanobiossido di titanio) e mi sto già ben rifornendo di editoriale d'eccellenza (per lo più articoli di Baglioni, Dei, Quaresima, etc.). Ora sono qui per chiedervi se potete aiutarmi a trovare un tipo specifico di documentazione, mi riferisco a tutte quelle pubblicazioni che vanno sotto la voce "Atti del convegno di..." o "Atti del congresso di". Ad esempio, mi interesserebbe moltissimo poter visionare, tanto per fare un paio di esempi: -Trattamenti conservativi a base di nanocalce su alcuni litotipi naturali: valutazione delle prestazioni e delle caratteristiche Atti del IV° Congresso Nazionale IGIIC “Lo Stato dell’Arte 4”, Siena, 28-30 Settembre 2006, 531- 537, Nardini Editore, FirenzeISBN 88-404-4150-6
-Risultati preliminari di trattamenti conservativi a base di nanocalce su arenarie emiliane Atti del XXIII° Convegno Internazionale Scienza e Beni Culturali “Il consolidamento degli apparati architettonici e decorativi: Conoscenze, Orientamenti, Esperienze”, Bressanone, 10-13 Luglio 2007, 367-374, Ed. Arcadia Ricerche, Marghera (VE), (2007) ISBN 978-88-95409-11-5
Ho cercato l'ISBN ma non lo trovo da nessuna parte, se non sempre citato nella bibliografia di altre tesi di laurea (?), questi libri dove sono? Se qualche anima pia può darmi una mano, lo ringrazio infinitamente!
grazie, molto spesso gli appelli alla firma rimangono inascoltati.
Quanto alla tua richiesta, mi pare che i rivenditori di materiali di restauro li abbiano gli atti dei congressi di bressannone, Bresciani di Milano sono assolutamente certo.
Lo stato dell'arte 4 credo sia fuori edizione, ce l'ho qui davanti a me ...
In alternativa rivolgiti all'ICCROM, di roma attraverso il motore di ricerca, http://biblio.iccrom.org/ dopodichè o vai direttamente di persona a farti fare le fotocopie degli articoli, oppure fai richiesta e passati alcuni mesi o anni, forse, ti risponderanno e potrai farti mandare le fotocopie (a me non rispondono nemmeno più ) ad ogni modo è la fonte primaria di ricerca bibliografica sui temi della conservazione e talvolta vale una capatina a Roma, la mole di documenti e testi conservati là dentro sull'argomento è impressionante anche se non ho mai capito il senso di avere i testi in coreano e ungherese in lingua originale.
Grazie a te per la gentilezza! Dunque provo con Bresciani e con l'ICCROM. Tra l'altro abito a un paio d'ore da Roma quindi una capatina in giornata la posso fare senza problemi. Grazie infinite per le queste utili indicazioni!
Salve a tutti, rispolvero questo topic per dirvi che ho discusso la tesi sui nanomateriali di cui vi parlavo nei post precedenti Se può essere d'aiuto, immagino soprattutto per studenti alla ricerca nevrotica di informazioni l'ho caricata sul mio sito in formato pdf, esattamente qui. Inoltre posseggo quasi tutta la bibliografia in formato digitale (pdf) quindi se qualcuno ne avesse bisogno mi contatti pure sarò felice di aiutare Un saluto, adesso vado in vacanza