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dmeloni74 |
Settembre 12, 2005, 2:18pm |
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Nuovo utente 
Posts: 4
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salve a tutti, mi sto occupando del consolidamento di una chiesa in Sardegna. la struttura muraria è costituita da elementi in arenaria allettati con malta di calce. il problema è che in alcuni punti si manifestano fenomeni di schiacciamento (imposta di archi e pennacchi di imposta del tamburi). la pietra utilizzata è un'arenaria poco compatta dalle pessime caratteristiche, parrebbe priva di vuoti se non nei punti lesionati. Vorrei dei suggerimenti sulle tecniche/prodotti di consolidamento che possano migliorare la risposta a compressione degli elmenti strutturali. DANIEL |
| DANIEL MELONI |
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admin |
Settembre 12, 2005, 2:34pm |
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Posts: 731
Location: Palermo
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I prodotti li escluderei (se per tali s'intendono gli impregnanti con effetto consolidante). Le tecniche ? Occorrono maggiori informazioni per discuterne. |
| Sergio TinèAmministratore del forum |
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dmeloni74 |
Settembre 12, 2005, 2:47pm |
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Nuovo utente 
Posts: 4
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intanto mi interesserebbe sapere perchè escludi gli impregnanti. per quanto rguarda le informazioni a cosa ti riferisci? mi piacerebbe discutere di tecniche come reticoli armati, tirantini antiespulsivi o quant'altro, più che altro vorrei conoscere delle controindicazioni sulla base delle vostre esperienze personali. si tenga presente che parlando di pennacchi sferici e imposte di archi che sostengono un tamburo, non credo si possa cerchiare. grazie dell'interessamento DANIEL MELONI |
| DANIEL MELONI |
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admin |
Settembre 12, 2005, 5:07pm |
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Posts: 731
Location: Palermo
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Gli impregnanti conferiscono un effetto consolidante limitatamente allo strato superficiale per dare coesione a superfici degradate da inquinanti atmosferici.
Per il resto vedi di inserire qualche foto nella sezione Archivio Fotografico che reindirizza al vecchio forum gestito da yahoo.
.. reticoli armati, tirantini antiespulsivi ecc ... ? hummm nutro profondissime perplessità soprattutto (e non solo) se riferiti a problemi di schiacciamento. Occorre in ogni caso trovare un sistema simile (per azione ed effetti) alla cerchiatura. |
| Sergio TinèAmministratore del forum |
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dmeloni74 |
Settembre 12, 2005, 5:30pm |
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Nuovo utente 
Posts: 4
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in effetti ho anch'io le stesse perplessità , per questo speravo in qualche soluzione illuminante di versa da quelle conosciute. |
| DANIEL MELONI |
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Edgardo Pinto Guerra |
Settembre 12, 2005, 5:53pm |
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Consulente risanamento murature storiche dal 2003  
Posts: 252
Location: Studio consulenza risanamento muri
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schiacciamento è una parola molto grossa e pericolosa!! è proprio così? fessure verticali parallele? |
| Edgardo Pinto Guerra. http://www.consultingepg.com Consulente risanamento Autore del volume "Risanamento di murature umide umide e degradate" epg@consultingepg.com |
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dmeloni74 |
Settembre 13, 2005, 12:23pm |
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Nuovo utente 
Posts: 4
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si tratta di un cedimento non ben definito nei pennacchi, mentre negli archi si hanno lesioni, non dirette secondo i giunti, come per innesco di meccanismi, bensì lesioni parallele alla curva, all'intradosso e in adiacenza alle imposte. la situazione è complessa perciò intendevo rimanere sul generico. |
| DANIEL MELONI |
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comenuvola |
Settembre 25, 2005, 12:48pm |
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tecnologa per il restauro-ingegneria Nuovo utente 
Posts: 5
Location: cagliari
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salve, ho letto del tuo post solo oggi,scusa il ritardo. io sono solo una studentessa di ingegneria ma posso dirti che per parlare di impregnanti nel consolidamento bisogna sicuramente avere prima chiaro se il dissesto che hai rilevato dipende da una mancanza nel sistema conci-malta e se l'origine di questo problema è legato davvero alle scarse caratteristiche dell'arenaria (termine un po' generico) o della malta, o se vi sono cause diverse, magari connesse con cambiamenti nella portanza del terreno o con sovraccarichi.ti direi di dare un occhio al manuale del restauro,se sei a cagliari lo trovi nella biblioteca centrale di ingegneria, oppure ti posso dare il nominativo di un docente ma gradirei prima sapere meglio se stai facendo un lavoro di tesi o altro. ti invito a dare maggiori informazioni su questo caso comunque, anche sul sito altrimenti è veramente difficile,almeno per me,trovare del materiale mirato per darti una mano nel caso ti serva ancora. |
| Marina Sotgiu |
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Architer |
Settembre 25, 2005, 6:42pm |
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Posts: 101
Location: Palermo
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Credo che prima di decidere sia meglio precisare il quadro fessurativo e le ipotesi delle cause di tale quadro fessurativo, che possono essere determinate o dal degrado dei materiali o da situazioni di alterazione dell'equilibrio statico complessivo, e quindi, ovviamente i rimedi son del tutto diversi, Daniel. Tu dici che si sono verificate lesioni negli archi, non in direzione dei giunti, ma parallelamente all'arco stesso, quindi, come se si fosse verificata una parzializzazione della sezione resistente. Oppure magari le lesioni si sono formate parallelamente ad una diversità di materiale posto a costruire le arcate. Magari l'arco é stato eseguito, teconologicamente, in due anelli giustapposti non collegati da conci trasversali, che in presenza di cedimenti si sono allontanati. I cedimenti possono essere originati da molteplici cause: possono essere dovuti a cedimenti del terreno, ad una dimunità capacità si resistenza del materiale, ad infiltrazioni d'acqua del passato che hanno indebolito una parte del materiale rispetto ad un altra. Verifica la geometria, la localizzazione dei quadri fessurativi, verifica se le lesioni sono antiche o recenti (tramite documenti, o tramite la loro osservazione diretta - frattura pulita o frattura sporca - in termini empirici). Al limite metti dei fessurimetri o delle biffe per controllare se il movimento é in atto o stabilizzato. Dopo queste verifiche, cerca di farti un quadro più chiaro, relativamente alle ipotesi, senza essere troppo precipitoso nella scelta degli interventi. Questo é il consiglio che posso darti.
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| Teresa Campisi |
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gian1 |
Settembre 28, 2005, 5:20pm |
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Posts: 44
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fare diagnosi senza vedere ne toccare significa sfruttare la propria fantasia. facendo una grande sintesi posso indicare: 1- si sta verificando un dissesto dinamico ( cioè non in fase di stabilizzazione) 2- vi sono sforzi di trazione che spingono le reni e di conseguenza si evidenziano lesioni alla volta 3- necessita monitorare e conoscere gli effetti delle basse frequenze sulla struttura (nodi) possibile intervento: consolidamento tessiturale in profondità: impiego di leganti che fanno aumentare la coesione della tessitura (non solo leganti strutturali) consolidamento strutturale (a): iniezioni e/o impiego di barre ad alta aderenza consolidamnento strutturale (B): impiego di nastri in fibra di carbonio nei punti dove si registrano i maggiori sforzi (alle reni e alla chiave di volta) consolidamento di rinforzo strutturale: impiego di tiranti con leghe a memoria di forma.
può risultare un intervento complesso, ma con una buona pre diagnosi, i sistemi indicati possono essere interamente applicati (e dosati!!) per raggiungere l'equilibrio del sistema ora labile.
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| Giancarlo Calcagno |
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