Consulente Diagnostica e Restauratore d' Arte Utente anziano
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Da diversi anni sono state introdotte nel settore del restauro specifiche tecniche laser applicate ai beni culturali. Tali tecniche, che spesso hanno dato ottimi risultati in particolare nel settore dell pulitura di materiali lapidei chiari, sono supportate da continue ricerche tese ad ampliare il raggio d' applicazione ad altri materiali dell'arte, nel tentativo di superare i limiti che ancora impediscono la completa diffusione di una tecnica che, se condotta nel modo appropriato, può produrre risultati estremamente interessanti e vantaggiosi. Il tema si propone, con la collaborazione di esperti del settore, a fare chiarezza sugli attuali risultati raggiunti, sulle prospettive per il futuro e su come prepararsi in maniera adeguata per poter operare con competenza ed in sicurezza con tali strumentazioni.
Rossella Croce Restauratore di Beni mobili ed Architettonici Tecnico per la diagnostica dei beni culturali Esperto per la Sicurezza nel settore del Restauro
mi occupo della ricerca e applicazione dei sistemi laser da molti anni, si puo dire di aver iniziato questa tecnica dagli anni pioneristici del 1978 a Venezia. Con gli anni ho sviluppato la tecnica collaorando con l'industria europea. Attualmente i sistemi laser sono affidabili e presentano diverse caratteristiche fisiche che possono risolvere piccoli o grandi problemi nel campo della pulitura dei materiali lapidei. Principalmente sono convinto che occorra una profonda formazione della durata anche di mesi fino alla consapevolezza di impiegare uno strumento in aiuto al restauratore (attualemnte le industrie laser offrono due o tre giorni di formazione e con questo il cliente è sistemato!!!). Nel panorama dei mezzi che migliorano la conservazione di un manufatto artistico, il laser è lo strumento capace di rimuovere la crosta nera in modo selettivo e auto limitante, non genera pressioni meccaniche sulla superficie, non inquina e preserva totalmente la patina originale o policromie esistenti o nascoste sotto la crosta nera..Il laser è una tecnologia sviluppata da fisici i quali non possiedono una conoscenza dei problemi della conservazione. Spesso questi fisici sottostimano il significato di pulitura, un termine oltremodo ambiguo e impreciso che nel linguaggio comune implica il solo aspetto estetico: quello della rimozione dello sporco. Nel restauro, al contrario, la pulitura ha obiettivi ed esigenze assai più complesse, tanto da coincidere con una delle operazioni più sofisticate e a rischio. Pertanto, l’utilizzo del sistema laser è esclusivo a operatori restauratori che abbiano ottenuto una abilitazione all’impiego del laser (vedi abilitazione 1° e 2° livello Altech). Dopo questo passaggio chiunque può reperire sul mercato (nazionale o europeo) tutti i tipi di laser che possono migliorare la fase della pulitura su materiali lapidei, metalli, stucchi, carta, affreschi, legno, policromie, ecc... con sistemi laser in free running, Q-Swichting, Nd:Yag all'Erbio, in fibra ottica, braccio articolato, ecc...
Sono perfettamente daccordo con quanto giustamente espresso. Nei casi però di interventi su manufatti lignei non di grande importanza, possono esserci dei rischi intervenendo senza una approfondita specialixzzazione? E quali semmai?
dato che il sistema laser agisce principalmente per foto ablazione termica e secondariamente per azione meccanica, questo può provocare danni di tipo irreversibile se: errata scelta della lunghezza d'onda (causa di scarsa percentuale) errata scelta della durata dell'impulso (causa di alta percentuale) errata scelta della fluanza e ripetizione degli impulsi (causa molto alta percentuale). Comunque, e non mi stanco a dirlo, solo a personale restauratore abilitato potrà gestire al meglio tale sistema. non può esserci spazio all'improvvisazione e/o a scarsa formazione. e, naturalmente occorre diffidare delle figure "commerciali" e di parte.
salve a tutti, comunico che dal 9 al 11 novembre a Catania si terrà un convegno interessante dove sarò anch'io presente e presenterò il tema dell'applicazione laser sulla pietra, il confronto (tra pulitura laser, pulitura microaerobrasivo e pulitura chimica) sulla pietra dopo 20 anni dall'applicazione, inoltre lo sviluppo negli ultimi 15 anni della tecnica del consolidamento in sito mediante sottovuoto. se volete vedere il sito è: http://www.aiv.it a presto Giancarlo
qualcuno di voi ha esperienza dell'utilizzo della pulitura laser su materiali cartacei o pergamenacei ? io ho solo visto qualche prova ma non ho notizie di studi scientifici... grazie
Responsabile Settore Microclima e Restauro Utente recente
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presso i nostri laboratori sono state fatte delle prove di utilizzo del laser su materiale cartaceo tramite un laser Q-switch utilizzando la lunghezza tipica 1064 nm e una lunghezza d'onda dimezzata (verde). I risultati sono stati piuttosto positivi, a detta del restauratore che ci ha portato alcuni campioni su cui eseguire tali test. Tale apparecchiatura verrà esposta a Restaura dal 2 al 4 dicembre presso il nostro stand (Pad 18 A stand7). Roberta LAMBDA Scientifica srl
Salve voglio chiedere se qualcuno mi puo' consigliare un "serio"corso di formazione (possibilmente nel nord italia) che possa abilitare un operatore del restauro, nell'applicazione Laser, su manufatti da restaurare, sarebbe interessante approfondire l'argomento, sapere se viene usato prima della pulitura manuale o dopo. Mi chiedevo anche, cosa fosse l' abilitazione di "livello Altech" visto che in materia ho proprio poche conoscenze, ma vorrei poter prima conoscere bene la differenza dei corsi brevi da qualli piu' impegnativi un saluto
è probabile che per febbraio inizi un corso di abilitazione laser del 1° livello e del 2° livello presso l'Altech a Bassano del Grappa, quando il numero arriverà a 8 si darà inizio. L'abilitazione (Altech) prevede un programma suddiviso in: 1- parte teorica circa 88 ore 2- parte di laboratorio, macchine, circa 88 ore 3- parte pratica circa ore 180 verranno introdotti e analizzati tre tipi di laser significativi: a- laser q-swichedt b- laser Free-running un laser a braccio articolato, un laser in fibra ottica e un laser a pistola. l'abilitazione del 1° livello è per operatori laser l'abilitazione 2° livello è per restauratori con almeno 5 anni di responsabilità cantiere. se volete maggiori informazioni, potete inviarmi vostre e-mail
Consulente Diagnostica e Restauratore d' Arte Utente anziano
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Citato da gian1
l'abilitazione 2° livello è per restauratori con almeno 5 anni di responsabilità cantiere.
arch giancarlo calcagno
Rispondo alla domanda di Elisabetta :
Un responsabile di cantiere è in genere un restauratore-operatore specializzato che all'interno di una ditta che si occupa di restauro (regolarmente assunto o libero professionista ) abbia ricoperto in maniera formale (con lettera d'incarico) tale ruolo e tutte le competenze tecnico ammministrative e decisionali ad esso relative. In genere un "responsabile" è considerato davvero tale dopo 5 anni di esperienza in questo ruolo, ma non esiste una vera e propria legge e quindi ciò varia molto da ditta a ditta. Nella legge 3 agosto 2000, n. 294, in materia di restauratore di beni culturali , ad esempio, venivano richiesti 8 anni di responsabilità di cantiere per poter venire riconosciuti resaturatori.
Rossella Croce Restauratore di Beni mobili ed Architettonici Tecnico per la diagnostica dei beni culturali Esperto per la Sicurezza nel settore del Restauro
in quasi 25 anni di esperienze laser sul bene culturale, mi sono sempre imbattuto tra persone prive di informazione e persone "furbe" con poche informazioni e confuse ma sufficienti per raggirare le persone del primo gruppo. l'uso del laser non deve essere considerato come una microsabbiatrice più costosa. ne' si pretende che il restauratore diventi un laureato in fisica o in elettronica. è importante che vi sia una perfetta consapevolezza del restauratore della strumentazione che viene impiegata e del supporto che verrà a contatto. questo deve giustificare un completo piano di formazione sia teorica che pratica tale da garantire il buon funzionamento di un sistema costoso quale il laser e una pulitura selettiva, ragionata e qualitativamente superiore ad altri sistemi convenzionali in uso. di conseguenza solo con una buona e approfondita formazione e informazione, sarà possibile garantire sempre una alta professionalità del restauratore a differenza di coloro che, pur avendo i soldi per acquisire qualsiasi strumentazione, non posseggono tali riconoscimenti. pertanto da alcuni anni il sottoscritto pretende dai propri operatori (altech) una abilitazione laser e per ottenerla ddebbono sostenere un lungo periodo di formazione. inoltre dal 2003 il progetto europeo cultura 2000 ha approvato il progetto di formazione per operatori laser di cui altech è stato il promotore e il realizzatore. Un corso di formazione laser per restauratori non può essere accettato con un semplice foglio di istruzioni all'uso o quattro o cinque giorni (full immersion? di addestramento presso la fabbrica. la formazione laser deve produrre, attraverso la capacità tecnica e professionale del restauratore, il protocollo applicativo laser. è ovvio (per i resturatori, meno per gli ingegneri e commercianti) che il protocollo è sempre diverso perchè sono sempre diversi i manufatti, i supporti, i depositi, le alterazioni e la storia stessa dell'oggetto sul quale il restauratore interviene. per arrivare alla comprensione e alla elaborazione del protocollo laser, il restauratore non può ricevere solo una superficiale informazione tecnica (si accende così, si spegne così....). ecco perchè un corso di formazione è stato sviluppato su due livelli (per operatore e per restauratore laser) e che la durata minima sono due mesi. di seguito sono illustrati i due diversi mansionari che l'abilitazione laser prevede: livello 1 - Impiego della strumentazione Laser Nd:YAG in Q-Swichetd sistema Altech secondo precisi parametri pre impostati dal restauratore in possesso del livello superiore (applicazione sull'oggetto del protocollo laser). Inoltre potrà operare in cantiere e/o in laboratorio SOLO IN PRESENZA DI UN TECNICO CON LIVELLO DI ABILITAZIONE SUPERIORE. Inoltre è responsabile: (1)della tenuta del giornale d’uso dello strumento, (2)all’esecuzione della pre-pulitura della superficie da trattare, (3)alla conduzione e mantenimento di un ambiente non polvirulento all’interno dell’area di lavoro. (4)all’osservanza delle regole di comportamento sulla sicurezza. livello 2 -Impiego della strumentazione Laser Nd:YAG in Q-Swichetd e Free Running sistema Altech. (1)Esecutore in cantiere della manutenzione di primo livello alla strumentazione Laser. (2) Responsabile all’impiego dei sistemi laser e della applicazione delle regole di sicurezza (3) Responsabile ed esecutore della scelta dei valori di parametrizzazione del sistema laser per la pulitura, responsabile dello sviluppo e applicazione del protocollo laser. (5)Responsabile ed esecutore della pulitura. (6) responsabile della stesura e dell'applicazione del protocollo laser
Consulente Diagnostica e Restauratore d' Arte Utente anziano
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Citato da gian1
in quasi 25 anni di esperienze laser sul bene culturale, mi sono sempre imbattuto tra persone prive di informazione e persone "furbe" con poche informazioni e confuse ma sufficienti per raggirare le persone del primo gruppo.
Potrebbe meglio spiegarci a cosa è riferita questa frase? Quali sono secondo lei gli strumenti che un giovane restauratore può utilizzare per evitare di incorrere in questa situazione nell'utilizzo del laser, a parte seguire i suoi corsi ? ( non tutti i nostri utenti potrebbero averne occasione e possibilità) La tecnica sta prendendo campo e molti si affidano all'assistenza della ditta venditrice o noleggiatrice. Molto spesso sento commenti negativi su di esse ma non sempre (non faccio nomi per non fare pubblicità) il servizio sembra essere così scadente. Parlando con i colleghi si ci accorge subito che l'opinione è molto soggettiva. Personalmente concordo perfettamente con lei sulla necessità di una preparazione specifica per l'utilizzo della strumentazione e trovo in tal senso i suoi corsi molto completi, ben articolati oltre che realmente interessanti. Tuttavia ritengo che in alcuni casi un restauratore con una buona preparazione individuale, con approfondita conscenza del bene culturale su cui si andrà ad operare e che si sia preparato con attenzione sulla tecnica laser possa ottenere comunque buoni risultati con le sole indicazioni dell'assistenza (ovviamente fatta da una ditta seriea) . La manualità nell'utilizzo dello strumento invece non può che derivare secondo me dall'esperienza e in questo senso credo che anche dopo un lungo corso alcuni operatori meno "dotati" possano commettere errori. Anni fa quando ero studentessa alla scuola di restauro utilizzai il laser per alcune prove di pulitura su statue lapidee provenienti da un giardino di appartenenza ad un museo genovese. Le indicazioni furono impartite dall'insegnante della scuola, restauratore che aveva approfondito la tecnica laser autonomamente durante la sua professione Egli seppe trarre il massimo dalle informazioni impartite dalla ditta noleggiatrice ed il lavoro fu svolto con semplicità ed ottenendo ottimi risultati. Altri colleghi, invece, che proclamavano molta più esperienza proprio per aver seguito alcuni corsi ( non ricordo in che contesto) commisero errori irreparabili e ciò fece molto scalpore. Ciò che ne derivò fu un un atteggiamento sospettoso verso il laser che aleggiò per anni nell'ambiente. Come sempre quindi, tendo a pensare che tutto sia estremamente relativo.... e che molti delle incertezze di oggi sull'utilizzo del laser derivino dalla poca abilità di alcuni restauratori che in passato si sono buttati su questa tecnica forse più per stupire che per reale necessità o competenza, con le conseguenze che tutti conosciamo. Mi permetto allora di porre a lei, che considero un'esperto del settore, una buona idea lottare per inserire la formazione sull'utilizzo del laser come materia in più scuole di restauro possibile? Ed ancora: siamo proprio sicuri che tale tecnica possa essere alla portata di tutti? Per la sua complessità non sarebbe meglio operare una selezione più stretta degli operatori che possano utilizzarla? Ovvero, non sarebbe meglio muoversi verso l' istituzione di un patentino?
Rossella Croce Restauratore di Beni mobili ed Architettonici Tecnico per la diagnostica dei beni culturali Esperto per la Sicurezza nel settore del Restauro
Le tue domande sono pertinenti e devono avere una breve ma adeguata replica. sono convinto, e questa convinzione è maturata in molti anni di ricerca e applicazione del laser, che una pulitura fisica ottenuta con un adeguato sistema laser sia superiore alle tecniche convenzionali attualmente impiegate. il restauratore possiede oggi uno strumento che può rimuovere con discriminazione e selettività un deposito superficiale. può mantenere inalterata la superficie originale (non incremento della rugosità media). ha possibilità di conservare matrici storiche originali che siano patine o trattamenti. la superficie con questa pulitura si mantiene nel tempo più a lungo rispetto ad un'altra pulita con tecniche tradizionali. interviene in un ambiente pulito e privo di polveri e solventi. oggi la velocità di pulitura determinata dalle ultime generazioni laser permette di eguagliare tutti i sistemi meccanici (microsabbiature) o chimici (impacchi) e di conseguenza stabilizzare un costo a mq. simile alla prassi convenzionale. ma come in ogni favola, la tecnica ha sopravvanzato l'uomo, in quanto la maggior parte degli operatori al restauro, oggi, non sono preparati nè sono informati adeguatamente all'uso di questo strumento. necessita dunque di una maggiore presa di coscienza (seria e non commerciale) che porta inevitabilmente alla conseguenza di acquisire patentino o come lo chiamo io "abilitazione laser". in questi ultimi anni ha individuato due fondamentali livelli di "abilitazione" il 1° e il 2° livello, dove il primo è riferito agli operatori anche con poca esperienza di restauro, che direttamente impiegano la strumentazione e nel loro mansionario non possono impiegare il laser se non in presenza di un restauratore con abilitazione del 2° livello. questa distinzione permette di non dare uno strumento sofisticato e costoso indistintamente a tutti perche tutti non hanno la stessa preparazione. infatti anch'io ho notato puliture laser con diversi risultati (alcuni eccellenti altri modesti altri ancora pessimi) e non solo in italia. i restauratori con esperienza usano la loro capacità con riflessione e consapevolezza, e a questi e solo a questi andrebbe il secondo livello, dove hanno la responsabilità di individuare i parametri di funzionamento del laser, di eseguire i test di efficacia e di efficienza e quant'altro occorra ad eseguire una pulitura autoselettiva e discriminante. mentre l'operatore del 1° livello, fino a quando non raggiunga una adeguata esperienza, deve applicare il laser secondo i paramentri impartiti. questi indirizzi possono essere raggiunti solo attraverso un serio corso di formazione (alta specializzazione) di durata adeguata e non certamente in pochi giorni come viene proposto dalle aziende venditrici e dai vari commercianti.... come restauratore desidero principalmente che la nostra professionalità non venga diminuita, non venga ricondotta al livello di un qualsiasi soggetto che abbia disponibilità economica e basta. è già successo nel passato con la prima introduzione nel campo del restauro conservativo delle micro aero-brasivi di precisione (chi si ricorda delle SS White?), con queste i restauratori degli anni 70 a venezia e a firenze facevano grandi cose soltanto negli anni 80 è comparso il commerciante con le micro pistole, con le piccole sabbiatrici con le grandi sabbiatrici tutte economiche e alla portata di tutti gli edili d'italia. così il nostro restauratore con anni di studio e di sensibilità si è dovuto adeguare. adeguamento dopo adeguamento un metro di superficie in marmo o pietra del XV secolo oggi viene trattata quanto un metro di un ponte sull'autostrada. e questa non è una perdita di professionalità? ora con i laser si rischia di cadere nello stesso imbuto, per questo non rinincio a perseguire la strada dell'abilitazione e costringo chi lavora per me di averla dato che non posso imporla. non so se ho risposto a tutte le tue domande ma credo che avremo altre occasioni. intanto auguro a te e a tutto il forum un buon Natale. arch giancarlo calcagno
Una curiosità: ho notato, in occasione di fiere e di manifestazioni varie, che nell'uso del laser non si adoperano più gli occhiali protettivi per gli operatori e gli osservatori. Le mie esperienze risalgono alle sperimentazioni condotte alla fine degli anni 90 con DN:YAG. Allora, nell'assistere alle lavorazioni, ci si dava il turno nell'indossare le lenti protettive. Cosa è cambiato ?