Effettivamente la letteratura disponibile sui gessi e soprattutto sulla loro conservazione non è elevata. Posso citare un testo che sicuramente conoscerete che tratta ampiamente di tutte le varianti di questo legante: "IL GESSO - Lavorazione, Trasformazione, Impieghi" editore Hoepli - Autore Turco; altro testo molto interessante con spunti anche sulla conservazione è "DE GYPSO ET COLORIBUS" Autore Nicola Editore CELID. Per quanto riguarda i nomi ci sono un'infinità di varianti commerciali che vanno classificate per quello che sono effettivamente chimicamente. Il cosiddetto gesso di Francia (conosciuto , se non ricordo male, anche come bianco di Champagna, bianco di meudon, biancone, ecc) è in realtà un carbonato di calcio e non fa parte dei gessi che sono solfati di calcio emidrato suddivisi in quattro grosse tipologie: Gessi teneri - Gessi teneri beta - Gessi duri alfa - Gessi extraduri alfa La suddivisione fa riferimento principalmente al rapporto porosità /durezza. I gessi alfa partono da circa 18 N/mm2 ... ma sui gessi c'è da dire molto di più. saluti |