Riguardo alla presunta tossicità del solvente, vorrei darvi una serie di informazioni e considerazioni che penso possano essere utili ed interessanti. Il solvente, ai sensi delle modifiche apportate dal recentissimo D. Lgs 25/2002 sul rischio chimico è e rimane catalogato solo come R 36/38, ovvero come XI irritante per occhi e cute. Non esistono, al momento, evidenze riguardo altri danni arrecabili alla salute umana. Le ipotesi al vaglio riguardano comunque solo gli effetti derivanti dal contatto con la pelle: riguardano quindi il rischio legato all'assorbimento cutaneo. Questo è molto importante per valutare bene durante la scelta tra questo ed un altro solvente. Semplificando molto, a livello operativo, dovendo scegliere tra due solventi entrambi con una certa tossicità e che prevedono l'utilizzo di un dpi, è importante valutare come, se e quanto risulta essere controllabile ed abbattibile il rischio attraverso il dpi stesso. Questo è ad esempio il motivo per cui non viene utilizzato l'etere nel restauro, poichè sebbene meno tossico di altri solventi la sua volatilità lo rende praticamente inutilizzabile ed estremamente rischioso per l'operatore. La possibilità di aggirare il problema con il semplice utilizzo di dpi di base, quali guanti protettivi ( in questo caso vanno utilizzati quelli in neoprene) fa ben comprendere perchè venga considerato un ottimo sostituente per solventi più tossici. Va valutato anche seriamente il contesto di utilizzo. Ad esempio sarebbe alquanto stupido utilizzare n-metil-2 pirrolidone in volta, ma intelligente sostituirlo ad un solvente molto volatile e più tossico in un ambiente poco areato. Tornando allo stato dei fatti, la categoria xi e le frasi di rischio R36/38 in una ipotetica scala di rischio ricadono molto in basso. Nello specifico, durante la valutazione del rischio normata dal tit 7 bis della 626/94 il coefficiente di questo solvente risulta essere solo 3.40. contro il 10.00 della dimetilformammide, che risulta appartenere alla categoria T+ e che è classificato come R61 Allos atto dei fatti quindi, non possiamo fare paragoni tra i due solventi, Nella sua categoria n-metil-2-pirrolidone risulta essere il meno tossico (e di gran lunga meno tossico) tra quelli utilizzabili nel settore del restauro. Questo non vuol dire che non sia bene sostituirlo con solventi di altre categorie se è possibile. Mi preme invece ricordare che l'azione tossica del n-metil-2-pirrolidone si attua in genere per contatto, ma in alcuni casi specifici può avere una seppur blanda azione sulle vie respiratorie. Sebbene non sia classicficato cme R37 bisogna quindi porre la massima attenzione nei casi in cui si producano fumi e nebbie.
Bisogna inoltre ricordare che, essendo alquanto incompleti gli studi sugli effetti sinergici tra solventi, è bene evitare l'uso di miscele di solventi che lo contengano, preferendone l'uso puro. L'utilizzo addensato inoltre abbassa di molto il rischio di assorbimento cutaneo, permettendo di unire le ottime caratterisrtiche solventi con una maggiore sicurezza per l'operatore.
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