in una recente visita all'opificio delle pietre dure abbiamo affrontato un argomento che ritengo meriti maggiore sviluppo, e su cui potrebbe essere utile confrontarsi... Partendo infatti dal principio di reversibilità dell'intervento le colleghe dell'opificio mi dicevano che adesso più propriamente si parla di ritrattabilità , non so cosa comporti nei vostri settori, ma nell'ambito dei beni librari (forse un po' arretrato in effetti) il problema della ritrattabilità dell'intervento di restauro mi sembra venga poco tenuto in considerazione. Anche negli altri settori ? Sono curioso di sentire che tipo di interventi voi riteniate ritrattabili e cosa no, così da poterli rapportare con quello che facciamo abitualmente... ciao
In architettura da molto tempo ci si è posti il tema della ritrattabilità ma, visto come sono andati i lavori in questo settore soprattutto nel corso degli anni 80 e 90, ci si riferisce addirittura a possibili de-restauri. Credo tuttavia che il tema della ritrattabilità sia visto con maggiore sensibilit à per gli interventi su pitture, affreschi ed apparati decorativi in materiale lapideo che in passato sono stati trattati con diversi tipi di sostanze chimiche.
sò perchè non mi hai risposto... qual'è un intervento che consideri ritrattabile ? e quale no ? so che non si parla volentieri in astratto ma è per farmi un'idea... e appunto rapportarlo con ciò che viene fatto nei beni librari
Salve, anche a me piacerebbe sapere, in sostanza, cos'è la ritrattabilità . Cioè che differenza c'è con la più classica reversibilità ? Il termine di per se non credo sia molto chiaro. Grazie
laura campetella neo-collaboratore-restauratore di beni culturali
Ale, grazie alla replica di Laura mi sono accorto di non averti più risposto (uno dei tanti bugs del vecchio software o del mio intelletto?). Riguardo a questi concetti siamo sempre nel mondo delle astrazioni.
Il tema è stato lanciato in occasione di un convegno organizzato da Arkos a Trento (Nardini). Bocciato definitivamente il concetto della reversibilità (almeno nell'ambito dei materiali lapidei e del restauro architettonico) è stato proposto, in un documento redatto alla fine del convegno, il concetto della ritrattabilità ; ovvero la possibilità di procedere a sistemi in grado di non ostacolare la possibilità di ulteriori interventi futuri. Tutto qui. Non so a che punto sia giunta la ricerca in merito a queste caratteristiche.
Nel settore del consolidamento strutturale il concetto risulta di più facile comprensione. Una catena, per esempio, può essere riportata in tensione, sostituita o smontata. Un intervento più invasivo (con elementi di rinforzo affogati nella muratura) non è ritrattabile tranne che con tecniche distruttive.
Nei trattamenti a base di impregnanti chimici, come sempre, il problema si complica ..... non conosco aggiornamenti in proposito
Secondo me la differenza fondamentale tra reversibilità e ritrattabilità sta nella loro somiglianza.
La reversibilità ( un obiettivo ideale perfettamente condivisibile) purtroppo spesso è stata considerata una virtù aprioristica di un dato materiale senza tener conto delle modalità e delle situazioni in cui veniva applicato .
La ritrattabilità secondo me parte proprio dal presupposto che difficilmente un intervento qualsivoglia possa essere facilmente asportato senza traumi, per cui la logica dell'operare tecnico del restauratore dovrebbe guidarsi verso una operatività che tenga conto di questo....
nel campo dei dipinti su tela per esempio il trattamento di una lacerazione del supporto attraverso le varie tecniche di sutura (per es.quella di Heiber) si considerano ritrattabili in quanto non impediscono successivi interventi più estesi come altri tipi di rinforzi o la foderatura. Nel caso del consolidamento piuttosto che l'impregnazione totale un uso di adesivi in basse percentuali o il cercare di veicolare l 'adesivo dove necessario in modo da permettere un'eventuale nuovo trattamento in seguito.
A Segio Tinè. Salve, faccio un corso di restauro architettonico dove c'è nel suo programma anche i materiali lapidei, così come storia del restauro relativo al corso, prchè questa è la prima volta che sento parlare di ritrattabilità e l'argomento mi è suscitato molta curiosità . Ho cercato nel sito di Nardine qualsiasi cosa sulla ritrattabilità ma non ho trovato nulla, nè nelle pubblicazioni nè nei convegni, nè da nessuna parte. Sarebbe possibile aver i dati bibliografici o il proprio documento redatto nel convegno sopracitato? La ringrazio anticipatamente.
mi inserisco anch'io se posso essere utile. Prova a consultare l'archivio messaggi del vecchio forum, si parlò di questi concetti, e nei documenti archiviati, ci dovrebbe essere forse il documento firmato dalla Alessandrini e altri relativo ad un altro e precedente convegno svoltosi in piemonte, dove si affermava che il concetto di REVERSIBILITA' doveva essere sostituito dal più reale concetto di RIMOVIBILITA' , poi a sua volta sostituito dalla RITRATTABILITA'. Purtroppo in questo momento non posso accedere a yahoo per controllare, spero che la memoria non mi inganni. Circa la volontà di approfondire l'argomento, dubito che tu possa trovare scritti specifici, questi sono concetti, indicazioni di metodo che si ritrovano disseminati in vari scritti e articoli. per concludere, concordo con roberto bestetti il teorema della reversibilità non è stato dimostrato nella pratica del restauro, rimanendo solo una perfetta e ideale teoria.
Confermo tutto e aggiungerei anche quello di Bressanone dello stesso anno di cui ti consiglio di leggere gli atti:
Atti del XIX Convegno di Studi "Scienza e Beni Culturali" La reversibilità nel restauro: riflessioni, esperienze, percorsi di ricerca. Bressanone Ed. Arcadia Ricerche 2003.
Per quello di Conegliano ripescando su Restauro News puoi leggere questo (vi sono anche riferimenti al precedente convegno di Torino):
Dal 13 al 14 giugno 2003 nelle aule dell’ex convento di San Francesco di Conegliano (TV), recentemente restaurato dal gruppo Brandolin Dottor, si svolgerà il Convegno nazionale sul restauro “Dalla reversibilità alla compatibilità â€. L'iniziativa è organizzata dalla rivista Arkos in collaborazione con il nostro gruppo, sponsor dell'evento, e con la Fondazione Cassamarca.
Tale convegno si inserisce all'interno di un ciclo di appuntamenti a cadenza annuale riservati ai protagonisti del restauro italiano, organizzati dal Consiglio Scientifico di Arkos. Il convegno del 2002, sul tema della Reversibilità , fu organizzato a Torino, in collaborazione con il Politecnico.
Il convegno 2003 intende chiarire e approfondire il passaggio del concetto di reversibilità , per i vari settori nei quali si articola il restauro dei beni culturali intesi nel senso più ampio, verso altri concetti che meglio rispondano alle esigenze applicative, intese sia come pratica di cantiere che come procedure di laboratorio.
Alla due giorni coneglianese, inaugurata da Dino De Poli promotore e sostenitore del restauro dell'ex Convento, interverranno personalità molto note nel settore, provenienti da tutta Italia e da enti diversi. Dopo il discorso di apertura del presidente di Fondazione, si alterneranno al tavolo dei relatori il Politecnico di Milano e quello di Torino, l'Università de L'Aquila, l'Università di Torino, l'Università di Genova, l'Opificio delle Pietre Dure, il CNR di Firenze, l'Università di Ferrara e quella di Reggio Calabria. Fra le personalità di spicco del panorama veneto interverranno Giorgio Rossini, soprintendente per i Beni architettonici e il Paesaggio di Venezia, e Guglielmo Monti della Soprintendenza per i Beni architettonici e il Paesaggio del Veneto orientale.
Segreteria del Convegno: Brandolin Dottor Group s.r.l. Tel. 0438.418662 – Fax 0438 32607 E-Mail: bdg@brandolindottorgroup.it Programma e iscrizioni: http://www.brandolin.it/arkos/index.html
Chiuderei con la considerazione che tra il 2002 e il 2003 c'è stato un vero e proprio accanimento sull'argomento.
Marco NICOLA MODERATORE AREA AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Conservation Scientist - Diagnosta dei Beni Culturali Analisi chimiche, chimico-fisiche, petrografiche, biologiche... e ricerche per lo Studio, la Conservazione e il Restauro del Patrimonio Artistico sito: http://www.adamantionet.com