Un saluto a tutti del forum. Vorrei porre un caso reale presente nella mia cittadina: La cattedrale ha avuto inizio lavori nel 1851 con conclusione parziale (senza rifiniture sul portale come da progetto) e relativa consacrazione nel 1934. Nel 1980 la cattedrale ha subito ingenti danni strutturali in seguito al terremoto con una chiusura della stessa per circa 15 lunghissimi anni. E' stata resa pubblica con relativi progetti da parte del Vescovo, l'idea di creare al di sotto della cattedrale una cripta, cambiare l'altare principale e sostituire la balaustra presente e stituzione della attuale pavimentezione. A questo punto io sono tra la conservazione dello stato attuale e la realizzazione dei nuovi lavori. Sono solo consapevole che la cattedrale della nostra città , essendo piuttosto recente non ha una storia di culto lontana e non possiede particolari lavorazioni che possano avere particolare significato storico-artistico. Penso piuttosto che la realizzazione di una cripta possa dare un significato di culto piuttosto profondo ed innescare un nuovo cantiere di maestranze artistiche. Cosa ne pensa la "Teoria del restauro" a riguardo? Ci sono casi simili in Italia di recente realizzazione? Grazie!
Più volte ho provato a risponderti senza trovare le parole (non conosco l'opera, la sua storia e la tua descrizione è troppo sintetica). Colgo un solo spunto di discussione: anche se la costruzione datata 1850 è incompiuta ed in vario modo ricostruita, ha una sua "storia" che va rispettata cercando d'interpretarne i contenuti (nel corso dei nuovi interventi) nel modo migliore. Va quindi eseguita una attenta lettura storico-critica dell'opera cercando (a mio modesto parere) di realizzare in chiave contemporanea le parti incompiute o crollate.
Gli intenti dei mondo ecclesiatico, purtroppo, contrastano spesso con quelli della conservazione.
Ringrazio innanzitutto per la risposta! Chiedo scusa se sono stato volutamente troppo "vago" senza accennare minimamente alla locazione dell'oggetto in questione; solo non volevo inasprire le già sentite discussioni a riguardo presenti nella mia città portando il caso addirittura sul web! Ritengo da conservatore restauratore giusto rispettare ciò che è stato, ma la creazione di una cripta non esistente prima d'ora, la creazione di una nuova pavimentazione con lavorazioni artistiche ed altri lavori (ripeto nessuno conosce il progetto, ma la cittadinanza è in piena rivoluzione basandosi semplicemente sull'idea espressa dal vescovo che ha oltretutto pubblicamente accusato sulla "Gazzetta del Mezzogiorno" come pseudo-cultura chi combatte per preservare l'opera) potrebbero essere paragonati al prima e dopo Cappella Sistina? (Il paragone artisticamente non sussiste, ma il "granaio" sarebbe rimasto tale se Michelangelo non avesse ottenuto tale commissione). Vorrei aprire semplicemente un dibattito a riguardo senza parlare del caso specifico, ma capire le scelte adottate in tali casi da Studiosi di alto livello quali persone presenti in questo forum e se soprattutto siete a conoscenza di precedenti. E poi, mi rivolgo a Lei Amministatore del Forum, non Le piacciono i dibbattiti accesi? Grazie
P.S. Se può consolarti negli anni 70 del secolo scorso un noto (e chiaccherato) Monsignore stava per realizzare la sua tomba all'interno del Duomo di Monreale ... per puro caso non è successo...
L'argomento mi interessa molto ma non conosco, se non dalle foto, il Duomo “Tonti” (opera, tra l’altro, di Enrico Alvino, famoso ingegnere napoletano): è quindi difficile esprimersi. Non sono a priori contro gli interventi sull’edificato storico; anzi trovo che in certi casi siano addirittura opportuni (appunto, si valuta caso e caso, questa forse è l’unica metodologia onesta). A questo punto, però, rimanendo forzatamente sul generico, mettiamola così: il vescovo e la cittadinanza si sentono forse in piena continuità storica col 1850? Non è una provocazione, mi spiego: ad esempio si lavora ancora in edilizia seguendo i criteri di allora? Se no ci si può aspettare dalle attuali amministrazioni, ditte e gerarchie ecclesiatiche un approccio onesto alla storicità del monumento? Il nuovo pavimento decorato lo si farà per la gloria di Dio o per dare lavoro a qualche ditta amica, magari non qualificata, o a qualche lsu privilegiato? – in quel caso la chiesa si poteva demolire dopo il terremoto e poi ricostruire; sarebbe stata a norma di certo, e avrebbe dato molto più lavoro. So che l’interno della chiesa è abbastanza spoglio, ma questa potrebbe essere un intenzione progettuale di Alvino che forse andrebbe rispettata: non è comunque detto che queste nuove decorazioni non possano farsi. Esempio: non avrei problemi a far ridecorare ad embrici maiolicati qualche cupola (anche se antica) ricoperta già da grigio bitume o da volgari intonaci moderni nella provincia di Salerno, in un paesaggio magari da riqualificare; l’intervento in questo caso avrebbe senso primo perché lì esiste ancora un’industria delle maioliche diversa ma in continuità con quella passata; secondo perché lo si farebbe in coerenza con le intenzioni antiche: fare bella la chiesa. Insomma interventi che non sono di manutenzione, ma di vero e proprio rinnovo hanno bisogno di giustificazioni profonde. Mettendo da parte la questione delle ridecorazioni, allora, mi chiedo che senso ha nel XXI secolo riproporre una cripta, che era quella parte della chiesa medievale costruita in funzione della venerazione delle reliquie, per collocare le tombe dei santi e le altre sepolture di prestigio (Papi Vescovi Re Conti). C’è ancora il Marchese di Cerignola? Per me avrebbe lo stesso senso edificare un santuario a Giove con recinto altare e tempio; o magari un nuovissimo anfiteatro per i ludi gladiatorii.
Caro Vincenzo - io non sono uno storico dell'arte, ma cerco di pensare, e personalmente devo concordare con te. (Grazie, avessimo più "studenti" come te!). Le vere intenzioni dell'animo umano sono insondabili, specie quelle in Italia, dove facilmente l'ipocrisia culturale spesso coincide con interessi monetari reali. Ma mi viene anche in mente che forse si possono cogliere vari segnali che un certo ritorno al medioevo sarebbe ben gradito a certa gerarchia ecclesisatica, per cui alcuni potrebbero prendere alla lettera questa tendenza - Come Committenti forse sta a loro decidere se realizzare una cripta o meno (e qualche reliquia in giro si può sempre trovare), ai fedeli fruirne o meno, al mondo moderno fare le sue considerazioni - Cordialmente