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ginger |
Settembre 22, 2007, 1:03pm |
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architetto e restauratrice Nuovo utente 
Posts: 3
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Buongiorno a tutti, avrei un quesito da porre per risolvere un problema relativo ad antich insegne (primo '900) di cui mi è stato commissionato il restauro. Si tratta di tre cartelle lunghe ciascuna circa 1 m, su supporto metallico e dipinte con vernici (suppongo). Prima di essere staccate dalla loro sede, erano collocate come sovraporta all'ingresso di un ristorante con affaccio su strada e, proprio per questo motivo, presentano segni di degrado da esoposizione agli agenti atmosferici. Più precisamente la pellicola pittorica, pittosto spessa, risulta notevolmente crettata e tensionata; in vari punti sono saltate parti di colore e, nell'insieme, ho l'impressione che la vernice si sia sollevata dal supporto metallico. Ho saputo dal committente che circa una decina di anni fa le insegne avevano già subito un restauro: pulita la superficie, il ritocco era stato eseguito direttamente sulle lacune (senza stuccature) e probabilmente l'operazione era stata cocnclusa con un protettivo steso su tutta la superficie, che nel tempo si è "seccato" e ha tirato la pellicola rompendola in vari punti. Avreste qualche consiglio da darmi per capire come ri-abbassare i sollevamenti della pellicola rendendola nuovamente elastica e proteggerla dopo il ritocco, perchè non si presentino nuovamente questi problemi in tempi brevi? Quali prodotti sarebbe più conveniente utilizzare? Grazie molte, Ginger  |
| Valentina Bordin |
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Jole Marcuccio |
Settembre 23, 2007, 9:24am |
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Posts: 441
Location: Bergamo
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se ne parla in questo messaggio http://www.forum-restauro.org/forum/b-ritocco/m-1177953522/le insegne, andranno riposizionate all'esterno? perchè in questo caso il problema principale sarebbe proprio la protezione all'esterno. questa tipologia di manufatti, veniva dipinta ad olio e finita con una mano di olio o una oleoresina. |
| Jole Marcuccio
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ginger |
Settembre 24, 2007, 8:52pm |
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architetto e restauratrice Nuovo utente 
Posts: 3
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Sì, una volta restaurate, le insegne verranno nuovamente collocate in facciata ed esposte su strada...Come consigli di fare? Grazie in anticipo! Ginger |
| Valentina Bordin |
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Jole Marcuccio |
Settembre 25, 2007, 8:26am |
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Posts: 441
Location: Bergamo
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puoi proteggerle con un olio di lino a triplice cottura, oppure con una flatting per imbarcazioni.un dubbio però sull'utilizzo della flatting, troppo rigida e potrebbe riproporsi il problema che hai già individuato. oppure una vernice oleoresinosa di quelle utilizzate sui legni all'aperto, ce ne sono di ottime, leggi i messaggi sull'argomento nella sezione legno. in questi casi sarebbe meglio finire prima la superficie pittorica con una vernice adeguata e successivamente stendere una seconda vernice con funzione protettiva. In ogni caso è importante fare manutenzione continua, tutti gli anni.
l'argomento è interessante, spero che altri possano intervenire.
una diversa possibilità potrebbe essere l'usare i prodotti di protezione per i metalli all'aperto, mi riferisco all'incralac e alla successiva stesura di cera microcristallina, di cui troverai spiegazioni proprio su questo forum.
rimando però ai chimici del forum un commento su un simile utilizzo dell'incralac e le possibili interazioni con una superficie policroma. |
| Jole Marcuccio
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ginger |
Settembre 28, 2007, 4:47pm |
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architetto e restauratrice Nuovo utente 
Posts: 3
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Ti ringrazio molto dei consigli...l'unica cosa che non mi è chiara è se con queste operazioni riuscirò a dare nuovamente elasticità alla pellicola pittorica in modo da riabbassare la crettatura e poi poterla stuccare...  Ginger |
| Valentina Bordin |
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Jole Marcuccio |
Settembre 28, 2007, 7:58pm |
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Posts: 441
Location: Bergamo
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bisogna vedere se la crettatura di cui parli è caratterizzata dai bordi sollevati nelle isole di colore, vedi la tipologia a conchigliatura, in questo caso una volta liberato il colore dalla vernice sovrapposta, con l'aiuto magari di un diacetonealcool, potresti riadagiare facilmente i sollevamenti. Nel caso invece che la crettatura di cui parli abbia un aspetto più grinzoso, come se fossero sollevamenti a tenda, il riabbassamento potrebbe essere più difficile perchè non puoi intervenire sul supporto, dilatandolo e riconquistando la superficie sufficiente per riabbassare il colore. |
| Jole Marcuccio
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Adamantio |
Settembre 29, 2007, 12:54pm |
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Dottore in Chimica - Consulente Restauro  
Posts: 933
Location: Torino e Aramengo (AT)
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Il caso a mio avviso è complicato dalla possibilità che le insegne una volta esposte all'esterno possano essere esposte al sole e magari nella stagione estiva essere repentinamente raffreddate da improvvisi temporali.
I supporti metallici, infatti, sono spesso soggetti a forti dilatazioni termiche causate dalla modificazione dell'ambiente circostante (basta pensare agli spazi lasciti tra i binari o ai cancelli metallici che "gonfiano" d'estate).
In effetti dalla tua descrizione mi potrebbe venire in mente che l'effetto "strappato" che descrivi sulla superficie potrebbe anche essere stato causato da una dilatazione del supporto oltre che da un ritiro dell'eventuale protettivo.
Il consiglio di Jole di usare un'impregnante per legni potrebbe essere valido se questo ha una sufficiente elasticità . Più adatta mi parebbe la vernice per navi che essendo studiate per strutture metalliche dovrebbero già essere abbastanza elastiche. Occhio però alla reversibilità del tutto.
Per quanto riguarda l'incralac (prodotto a base analoga a Paraloid B44 addizionato a benzotriazolo) è formulato per i bronzi e per le leghe di rame (INCRA significa tradotto Associazione Internazionale Ricerca sul Rame).
Quindi se l'insegna è costituita da un metallo a base di rame direi che potrebbe essere molto indicato.
Se si tratta di ferro potresti usare un normale Paraloid B44 (che è comunque alla base dell'Incralac) che dovrebbe avere una buona elasticità anche se dopo lunga esposizione all'esterno tende pericolosamente ad ingiallire e a diminuire la sua solubilità .
Necessiterebbe quindi una periodica manutenzione come suggerito da Jole.
Potresti anche provare con olio di lino cotto. L'antiruggine storico (che ha funzionato discretamente bene per molti secoli) era a base di minio e olio di lino. Non potendo usare il minio puoi accontentarti dell'olio di lino.
ATTENZIONE però. Questi protettivi col tempo tendono a diventare poco solubili nei solventi apolari ed essendo il supporto dipinto questo potrebbe diventare un problema enorme che potrebbe di fatto compromettere l'opera stessa.
In generale io ritengo che dovresti cercare qualcosa di solubile in solventi apolari (tipo etere di petrolio) e che non aumenti molto la sua polarità nel tempo. Le cere sintetiche di tipo paraffinico potrebbero quindi essere indicate. L'aggiunta di prodotti che limitano gli effetti dei raggi UV (mi viene in mente il tinuvin) potrebbe essere utile per limitarel'insorgere di ingiallimento e di fotossidazione che potrebbero dare grossi problemi di estetica e di reversibilità .
Il caso è comunque abbastanza complesso. E non conoscendo nemmeno la solubilità del film pittorico e dei protettivi al di sopra di esso è di fatto difficile se non impossibile esprimere considerazioni conclusive. |
| Marco NICOLAMODERATORE AREA AGGIORNAMENTO PROFESSIONALEConservation Scientist - Diagnosta dei Beni Culturali Analisi chimiche, chimico-fisiche, petrografiche, biologiche... e ricerche per lo Studio, la Conservazione e il Restauro del Patrimonio Artistico sito: http://www.adamantionet.com |
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