Edgardo, per quanto riguarda i nitrati effettivamente in genere sono di origine organica (degradazione ossidativa di composti organici contenenti azoto).
Tuttavia nel caso delle nebbie e delle piogge acide ci può anche essere un incidenza di nitrati da acido nitrico, che si concentra nelle goccie a causa dell'idratazione degli ossidi di azoto che si formano ad esempio nei motori (fenomeno dovuto al forte riscaldamento di ossigeno e azoto atmosferici). Il fenomeno non è trascurabile.
Ricordo inoltre che dagli anni settanta fortunatamente l'inquinamento da SO2 è in netta diminuzione grazie ai programmi nazionali e internazionali di abbattimento delle emissioni di SO2 e alla normativa via via più stringente. Le emissioni di ossidi di azoto hanno invece importanza crescente. In una visione a lungo termine dei problemi provocati dall'inquinamento mi sembra quindi importante tenere sempre più in considerazione anche i nitrati generati dagli ossidi di azoto atmosferici.
Marco NICOLA MODERATORE AREA AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Conservation Scientist - Diagnosta dei Beni Culturali Analisi chimiche, chimico-fisiche, petrografiche, biologiche... e ricerche per lo Studio, la Conservazione e il Restauro del Patrimonio Artistico sito: http://www.adamantionet.com
Caro Marco - è vero, hai 100% ragione, i sali nitrati nei muri da acidi nella nebbia ci possono essere, ed avere grossi effetti deleteri. Ma, come evidenzi, provengono solo da smog. Non penso, per quantità e per possibilità di ricambio, possano influire molto all'interno di una chiesetta di campagna. Tu che ne pensi?
La penso come te. Che normalmente le grosse infestazioni da nitrati sono originate dal degrado di composti organici e quindi la causa di quel forte contenuto di nitrati va ricercata, come giustamente dici, primariamente nel terreno.
Il fatto che la chiesetta sia in campagna, invece, non deve ingannare. Gli ossidi di azoto, come quelli di zolfo, possono viaggiare per moltissimi chilometri e a volte succede addirittura che a causa di venti e ristagni d'aria zone di campagna siano più inquinate di zone di città . Non a caso le piogge e le nebbie acide normalmente vengono studiate per il loro ruolo nella distruzione delle foreste dei paesi industrializzati. Gli studi principali interessano grosse macchie di foresta che si trovano normalmente in zone non urbanizzate anche molto distanti dalle città .
La concentrazione di inquinanti in tutta la val padana è mediamente alta, a causa della sua forma, della scarsa circolazione d'aria e della forte presenza di industrie e di traffico veicolare sulle strade e autostrade che l'attraversano. Diverso sarebbe il discorso se la chiesetta si trovasse in una zona poco o completamente non industrializzata come ad esempio molti paesi africani o tropicali. In quei casi normalmente viene giudicato praticamente nullo l'apporto dovuto all'inquinamento.
Marco NICOLA MODERATORE AREA AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Conservation Scientist - Diagnosta dei Beni Culturali Analisi chimiche, chimico-fisiche, petrografiche, biologiche... e ricerche per lo Studio, la Conservazione e il Restauro del Patrimonio Artistico sito: http://www.adamantionet.com
circa i sali della cromatografia ionica, mi è stato detto che sono stati prelevati all'interno della chiesa nel mese di agosto di quest'anno, un solo campione. Ricordo che all'epoca i muri erano asciutti al tatto.
i valori li ho trasformati io in percentuali, ma sono riportati nel rapporto di prova come unità di misura in mg/Kg nitrati - 5653,20 mg/Kg solfati - 3183,60 mg/Kg cloruri - 472,60 mg/Kg
Ciao - i valori sono corretti anche in %tuale. Vale il mio commento di sopra.
Che i muri fossero asciutti in Agosto non deve sorprendere in quanto il RITMO di evaporazione è superiore al ritmo di fuoriuscita e pertanto i sali cristallizzano all'interno. C'è poca fuoriuscita perchè la risalita è bassissima o nulla. Inoltre, anche la UR è bassissima.
In queste condizioni sembrano "scomparire" ma in realtà sono tutti sempre lì al loro posto, come crypto o sub-efflorescenze, invisibili entro la superficie. Sono pronti a riapparire in superficie quando il ritmo di fuoriuscita della soluzione salina supererà di nuovo il RITMO di evaporazione - piogge autunnali.
Chiedevo DOVE, a che altezza da terra e in che punto, e al quale profondità è stato preso il campione? Salutoni da
Vorrei sottoporre agli esperti una soluzione che mi è stata proposta. Nella mia casa di campagna sulle pendici di fronte al lago di Mergozzo l'umidita è molto forte, specialmente quest'anno. Sui muri le gore sono salite notevolmente in tempi recenti, e la gente del posto mi ha detto che è un fenomeno molto diffuso nella zona.
L'anno scorso ho chiesto un expertise a una azienda che propone un prodotto che "inverte la polarità di correnti elettriche" causa principale, secondo questa teoria, della risalita capillare.
Se tutto ciò fosse vero il risparmio in termini economici rispetto alle altre alternative propostemi (taglio dei muri, infiltrazioni di resine o comunque procedimenti che propongono una barriera meccanica alla risalita dell'umidità) sarebbe rgguardevole, di un ordine di grandezza inferiore.
La garanzia sulla carta era totale, ma a una mia richesta, nel caso non si fossero ottenuti risultati soddisfacenti, della restituzione dell'investimento dopo i due anni indicati dal progetto, le risposta è stata negativa.
Sono ora qui a chiedere se la letteratura conferma la validità scientifica della teoria.
Non volendo fare pubblicità mi astengo dal menzionare l'azienda, che vanta più di 3000 interventi a buon fine. Ho in mano una analisi dei sali dei muri e la proposta dell'intervento con un preventivo. Grazie per l'attenzione.
Salve - Una dicitura/descrizione quale: "inverte la polarità di correnti elettriche" causa principale, secondo questa teoria, della risalita capillare - è piuttosto vaga, e perciò sospetta - La risalita capillare non è causata da correnti elettriche, anche se è vero che quando è in atto perché vi è evaporazione in atto dal muro, si stabilisce una corrente elettrica misurabile. Nondimeno, invertire la polarità del muro rispetto alla terra e passare una corrente elettrica a basso voltaggio inverte la risalita. Questo principio è sfruttato dalla vera elettrosmosi attiva - cioè con cavi posti attorno all'edificio, il principio è valido e, se ben eseguito, normalmente funziona. Le ditte garantiscono il blocco della risalita per 10-30 anni, a seconda, e eventuali danni conseguenti. Ma senza rimborsi, solo sostituzione di impianti difettosi. Se invece si tratta di scatolette autonome di "apparecchiature" che emettono onde varie che dovrebbero fare la stesa cosa, per questo non c'è fondamento scientifico pubblicato o verifiche comparative a me note. Ti sarei grato se si potesse avere l'analisi dei sali che ti è stata data.