Ciao, come tu ben sai, ogni restauro e' diverso da un altro, per cui e' impossibile dare una ricettina assoluta.
esistono pero' alcune regole fondamentali per l'utilizzo delle resine scambiatrici di ioni che vado ad elencarti.
Per prima cosa
NON applicare le resine direttamente sul supporto, ma interponi sempre della carta giapponese, di grana opportuna.
Applica la carta giapponese in piccoli ritagli e falla aderire per
nebulizzazione indiretta con acqua deionizzzata.
Utilizza sempre e solo acqua deionizzata durante tutto il procedimento.
Prepara una piccola quantita' di resine, ricordando che:
Testo citato
le anioniche aumentano l' acidita' e le cationiche aumentano la basicita' della soluzione liberando rispettivamente:
H+ ( - R-A- OH- + AN - ----> - R-A- + CAT + + H+ )
e OH- ( - R-C+ H+ + CAT + ----> -R-C+ + AN - + OH- )
N.b. La formula cosi' scritta non e' completa, ma non avvevo qui gli strumenti per scriverla dettagliatamente.
Miscelale con poca acqua alla volta sino ad ottenere una pasta densa. La densita' giusta e' quella che ti consente di mantenere le resine in verticale senza colare acqua. Le resine si rigonfiano leggermente in acqua, ma sono insolubili in essa, per cui ti consiglio di addizionare piccole dosi alla volta, soprattutto le prime volte, fino a prendere un po' di confidenza con il materiale. Non e' possibile darti una dose precisa perche', a seconda della marca e del tipo, i granulati sferici possono variare anche sensibilmente (da 100 a 400 mesh). Per quetso motivo anche nelle schede tecniche viene specificato che la quantita' di acua deve essere trovata sperimentalmente.
la densita' giusta dipende anche dal tipo di supporto su cui andrai ad applicarla (rugosita', posizione verticale od orizzontale, applicazione in volta ecc). In alcuni casi ti servira' un preparato piu' "morbido", in altri piu' "rigido".
Applica quindi la resina sulla carta giapponese facendo attenzione a stenderla in strato sottile, ma sufficiente ad agire efficacemente (quindi non una pennellata disomogenea di materiale, come spesso si vede fare.) In genere si va da pochi millimetri a 1 cm di spessore. Anche in questo caso la posizione (orizzontale, verticale o in volta) sara' determinante nella scelta.
Lo strato deve essere omogeneo, la superficie, come abbiamo detto prima, ben nebulizzata, le resine dense, ma ben idratate.
Successivamente puoi applicare un altro foglio di plastica trasparente (a sandwich) a seconda di quanto tempo stimi di dover lasciar agire le resine. Durante la fase di applicazione, che puo' durare da pochi minuti a intere giornate, (sempre a seconda di cio' che devi fare) la resina va mantenuta costantemente idratata. E' utile ogni tanto nebulizzare l'impacco e poi rullarrlo lievemente con un rullino da affresco, per smuovere le resine e favorire lo scambio ionico. Si puo' anche agire direttamente rimescolandole leggermente con un pennello (su superfici compatte e non scagliate che lo consentano). Questa operazione e' molto importante perche' le resine lavorano solo all'interfaccia, per cui, una volta avvenuto lo scambio ionico esse si disattivano. Muoverle permette a polielettroliti che ancora non hanno agito di venire in contatto con la superficie e di procedere con lo scambio ionico.
Questo e' anche il motivo per cui le resine, mal si adattano a rimuovere spessi strati , se non in maniera selettivo, attraverso molteplici passaggi successivi.
Ricordati infine che, a seconda di cosa si vuole rimuovere, le resine hanno bisogno che la superficie sua adeguatamente preparata a riceverle. Questo significa che a volte non e' possibile applicare le resine direttamente senza prima eseguire altri trattamenti.
In alcuni casi, ad esempio, e' indispensabile un precedente trattamente con carbonato di ammonio.
In altri casi e' opportuno aggiungere alla miscela degli spessenti per rallentare l'azione delle resine.
In caso di piu' passaggi le resine vanno preparate di volta in volta e sotituite completamente (esistono sistemi per rigenerarle, ma penso sia una attivita' riservata a personale esperto )
Queste in breve le regole generali, ma esistono moltissime variabili che possono richiedere un'applicazione completamente diversa da quella descritta qui sopra.
Se hai domande riguardo al tuo caso specifico fammelo sapere.