la situazione è questa: quadro materico inizio 900 molto ridipinto, foderato 10 anni fa con vinavil (ebbene si, non ci credevo ma è proprio così). faticosamente ho eliminato la tela da rifodero ma è rimasto uno strato di vinavil che in alcuni casi raggiunge i 2mm. lo sto rimuovendo a fatica con bisturi a secco perchè i solventi tipo alcol e acetone, anche in forma gelificata, riescono ad ammorbidire solo la parte esterna e considerato lo spessore dovrei ripetere la cosa per 5 o 6 volte (informo che il dipinto è 230 cm x 140 cm). cosa potrei tentare? grazie per le risposte
Consulente Diagnostica e Restauratore d' Arte Utente anziano
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La vedo dura Luigi...potresti provare a rigonfiarlo scaldandolo (con poco vapore, o meglio, con un Air Brush) e poi rimuoverlo comunque a bisturi, ma bisognerebbe essere sicurissimi che il fronte del dipinto possa resistere a questo stress. in diversi casi simili, su arte moderna con l'Air Brush ho ottenuto ottimi risultati rispetto ai solventi, ma ovviamente non sempre si puo' utilizzare.
Rossella Croce Restauratore di Beni mobili ed Architettonici Tecnico per la diagnostica dei beni culturali Esperto per la Sicurezza nel settore del Restauro
carissimo Luigi,sono P. Sisto, restauratore di libri, anch'io ho di questi problemi sui dorsi dei libri, soprattutto quelli rilegati di recente, dove il vinavil ha largo uso; sto tentando di rimuoverlo col diluente "THF" tetraidrofurano. Forse potrebbe produrre delle macchie; ripeto, sto facendo delle prove su miei libri personali.Queste prove le sto eseguendo sotto il controllo di amici del CNR di Calenzano. Prava anche tu e buona fortuna, tienimi informato. P. Sisto Giacomini
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Benvenuto Sisto e grazie per il tuo intervento. . Poiche' non se ne era ancora parlato in questa sezione, ricordo a tutti che l'ossido di tetrametilene (o ossido di dietilene o tetraidrofurano che dir si voglia) oltre ad essere particolarmente infiammabile e' classificato come Xi e risulta un prodotto particolarmente irritante per inalazione. In dosi elevate infatti puo' provocare episodi di narcosi.(e' infatti un etere ciclico). E' meno dannnoso per contatto ed assorbimento, ma resta comunque un forte irritante. Approfitto di questo post per chiarire una situazione che crea frequentemente fraintendimenti. Spesso si tende a sottovalutare o sopravvalutare la classificazione Xi. La classificazione XI puo' avere diversi pesi. Sono Xi sia alcuni irritanti secondari che prodotti altamente irritanti. Quando si ci trova difronte ad un Xi, cio' che fa la differenza sono le frasi r ed s che accompagnano la classificazione e i livelli di tossicita' dichiarati nella scheda tecnica. (per un prodotto Xi devono essere sempre presenti) Nel caso di questo prodotto, stiamo parlando di un irritante che ha come coefficiente solo 3.0, ma poiche' gli effetti sulla salute sono immediati (forte evaporazione, effetto tossico per inalazione) va sicuramente manipolato con estrema cautela. Altra considerazione molto importante riguarda il fatto che non sono ancora stati chiariti altri possibili effetti tossici sulla salute, ma sono studiati con molto interesse. Fate le vostre debite considerazioni.
Rossella Croce Restauratore di Beni mobili ed Architettonici Tecnico per la diagnostica dei beni culturali Esperto per la Sicurezza nel settore del Restauro
Ciao Luigi , vado di fretta ma leggo sempre con piacere i tuoi problemi di restauro. Il calore è una soluzione, puoi provare con cotone imbevuto di acqua tiepida.... altrimenti alcool...l'importante che si rigonfi e poi si dovrebbe rimuovere a bisturi.... oppure alcool isopropilico.... puoi fare delle miscele,usare il cotone come supportante e coprire con pellicola....naturalmente con tutte le attenzioni del caso. A presto e buon lavoro Marcello
Buona sera a tutti... sfruttare la TG piuttosto alta dell'acetato di polivinine (vinavil) per renderlo "vetroso" secondo me dovrebbe aiutare la rimozione col bisturi. Dimenticavo raffreddare il manufatto in cella frigorifera rende un polimero come l'acetato di poivinile vetroso.