Salve, vorrei un vostro consiglio. Noi abbiamo frammenti di pietre che dobbiamo incollare: parlo di materiali diversi, marmi, basalti e pietre calcaree. In tutti i casi usiamo resine epossidiche anche a nostro dispiacere, perche' sono comunque materiali molto forti. Che altri incollanti o adesivi per oggetti lapidei potreste consigliarmi. grazie Isabella Sagues
Le resine epossidiche sono da evitare, per problemi relativi alla loro tendenza al rapido viraggio del colore, per trattamenti di consolidamento superficiale. Per incollare materiali con superfici irregolari (non complanari) le epossidiche, a mio parere, sono la soluzione migliore. Occorre farsi consigliare dal produttore in merito alla formulazione più adatta (tixotropia e consistenza) per il caso specifico.
grazie per la veloce risposta, ma non ci sono altri adesivi che non siano resine epossidiche? che io sappia queste resine non sono molto reversibili e quindi non proprio adatte all'uso per la conservazione, soprattutto se museale, come nel nostro caso. grazie
In effetti sono irreversibili .... come credo debba essere un buon collante.
Il problema dell'incollaggio con altro tipo di sostanze, consiste essenzialmente nella possibilità di fare aderire perfettamente due superfici. Se la frattura è netta e regolare possiamo utilizzare prodotti molto liquidi (vedi il classico metacrilato AttaK di uso casalingo). Se (come credo sia il tuo caso) le superfici da incollare sono irregolari, occorre una sostanza che garantisca un minimo spessore che riempia le irregolarità di contatto. Solo la tixotropia delle epossidiche permette (sempre a mio parere) di realizzare questa condizione.
un tempo i collanti usati per materiali lapidei erno dei mastici resinosi a base di colofonia, oppure malte adesive con calce aerea, anche viva, e additivi quali siero di sangue, albumine, caseina, olii siccativi,veniva impiegato anche il gesso con altri additivi.Alcuni di questi mastici sono molto forti, quasi irreversibili quindi una loro rivalutazione in chiave moderna potrebbe essere una alternativa probabilmente anche più economica ed ecologica. Anche il silicato mi sembra possa essere usato, con una certa densità,per incollare pietre naturalmente se di compatibile composizione chimica inoltre si potrebbero favorire metodi di ricostruzione più tecnici e meno estetici,usando sistemi con incollaggi localizzati meno estesi possibile e rinunciando ad una stuccatura aggressiva per usarne una rinnovabile senza eventuali problemi. cordiali saluti
Stefano Impiumi operatore nel restauro architettonico, Maestro d' Arte
le resine epossidiche sono poco amate dagli architetti, ma sono estremamente versatili, esse possono rispondere a moltissime esigenze, ad esempio le resine epossidiche idrogenate in adatte formulazioni non virano assolutamente di colore e sono perfettamente resistenti agli UV, altre formulazioni possono garantire adeguata reversibilita' termica o chimica..... insomma parlare di resine epossidiche e' un po' come parlare di una categoria generica tipo i veicoli, in cui si comprende dalla bicicletta al treno ultramoderno
Anzi la caratteristica principale di questi materiali e' proprio la possibilita' di progettare in laboratorio sistemi che devono avere determinate caratteristiche spesso anche contrastanti tra loro
cerco di spiegarmi con degli esempi: per l'amico che ha esigenze d'incollaggio di reperti museali lapidei e' possibile farsi progettare un sistema epossidico a bassa Tg (transizione vetrosa) di poco superiore alla temperatura ambiente, tale collante potra' mantere l'adesione facilmente nei pressi della sua tg ma, se sottoposto a fonte di calore doppia tipo 60 C puo' essere facilmente eliminato
nell'ambito del restauro purtroppo sono poco diffusi i sistemi epossidici ad hoc e si utilizzano spesso sistemi generici "commerciali" che spesso hanno resistenze meccaniche eccessive e moduli elastici troppo elevati, questo capita spessissimo nel consolidamento del legno, dove la rigidita' del sistema epossidico legante e consolidante "commerciale" e' eccessiva e si assiste a fenomeni di delaminazione o fessurazione in zone prossimali al punto d'intervento
i sistemi epossidici inoltre non vanno considerati come anti ecologici, anzi sono gli unici sistemi che permettono formulazioni a COV realmente zero e si dimostrano totalmente inerti ed atossici (se correttamente formulati) una volta reticolate molti mastici e resine naturali contengono agenti organici volatili molto piu' nocivi
non facciamo lo stesso errore che con i cementi dove l'utilizzo indiscriminato ed errato di un materiale, di per se utile, (viene difficile gettare ad esempio un plinto in calce naturale) ha portato a volerlo addirittura bandire
Cosi’, di certo, utilizzare una resina epossidica per impermeabilizzare una facciata storica o impregnare totalmente un lapideo ornamentale porta a disastri per tutta una serie di ragioni, ma ostinarsi ad esempio ad usare iniezioni di malte a calce per incollare un rivestimento solo per evitare l'uso delle epossidiche e' altrettanto disastroso i materiali a calce, come anche quelli cementizi non possono portare benefici se debbono lavorare a trazione mentre le epossidiche sono i materiali d'elezione per questi interventi puntuali e localizzati potendone variare gli allungamenti percentuali a rottura a piacimento
ps: Sign Sergio si puo' fare pubblicita' alla propria attivita' su questo forum?
un tempo i collanti usati per materiali lapidei erno dei mastici resinosi a base di colofonia, oppure malte adesive con calce aerea, anche viva, e additivi quali siero di sangue, albumine, caseina, olii siccativi,veniva impiegato anche il gesso con altri additivi.Alcuni di questi mastici sono molto forti, quasi irreversibili quindi una loro rivalutazione in chiave moderna potrebbe essere una alternativa probabilmente anche più economica ed ecologica. Anche il silicato mi sembra possa essere usato, con una certa densità,per incollare pietre naturalmente se di compatibile composizione chimica inoltre si potrebbero favorire metodi di ricostruzione più tecnici e meno estetici,usando sistemi con incollaggi localizzati meno estesi possibile e rinunciando ad una stuccatura aggressiva per usarne una rinnovabile senza eventuali problemi. cordiali saluti
ottimi i silicati possibilmente nobili se si vuole un incollaggio rigido ma li eviterei se si cerca la reversibilita' sui materiali lapidei di identica natura chimica, l'agente per la rimozione aggredirebbe in egual misura sia il silicato che il supporto stesso
gli esteri di colofonia possono provocare nel tempo macchie anche molto accentuate
Per valutare la sostanza più idonea occorre riferirsi al caso specifico ed alle prestazioni richieste. Un conto è la giunzione di piccoli frammenti; ben altra cosa è il caso d'interventi strutturali dove l'incollaggio con le epossidiche fornisce prestazioni impensabili utilizzando sostanze tradizionali.