Cara Eleonora,
innanzi tutto sarebbe molto utile se postassi sul forum qualche foto della macchia, della stampa prima e dopo il trattamento di pulitura, delle lacune e degli strappi. E’ gia’ molto difficile fare una diagnostica a distanza ma senza foto diventa veramente impossibile, o perlomeno molto fantasioso.
Comunuqe....... un paio di considerazioni............
“ho ripulito questa immagine perchè presentava una grande macchia rialzata, credo che vi fosse caduta una sostanza simile a vernice”
Come e’ stata effettuata questa pulizia? Locale o totale? La macchia e’ stata rimossa prima meccanicamente e poi con solventi o direttamente con i solventi? La macchia e’ stata rimosssa con dei tamponi, a pennello, su tavola aspirante, con carta assorbente?
“Sono riuscita a rimuoverla con dell'acetone, prima diluito, poi sempre più puro non insistendo troppo sui colori scuri e soprattutto sui rossi”
I colori sono solubili in acqua? Hai per caso fatto dei test di solubilita’ dei vari colori? Quale e’ stato l éffetto dei solventi sull’area trattata, per esempio si sono formate delle linee irregolari? I colori spolverano? La superficie della carta e’ cambiata?
“Dopo avrei voluto saldare degli strappi con carta giapponese e tylose, ma purtroppo non ho trovato nessuno che mi sapesse spiegare come prepararlo e come eseguire questa operazone”
Credo che sulla preparazione del Tylose o della Tylose ( ci sono delle piccole dispute sul genere di questo estere della cellulosa) si sia gia’ parlato su questo forum. Comunuqe..... una soluzione al 4-5% di Tylose dovrebbe essere sufficiente per dei risarcimenti con carta giapponese su carta europea, ma dipende dal grado di polimerizzazione ( la lunghezza delle catene di cellulosa ) del tylose che usi. Solitamente un tylose con un grado di polimerizzazione superiore ai 300 e’ sufficientemente elastico e con buone proprieta’ adesive. Se pero’ si supera il valore dei 900/1000 si possono avere degli effetti indesiderati come ad esempio una maggiore lucidita’ e la tendenza a formare una pellicola piu’che uno strato adesivo. Quindi 5% Tylose 300 dp in acuqa demineralizzata dovrebbe andare bene al tuo caso. Per la preparazione: E’ importante che la polvere di Tylose ( che altro non e’ che celluloa esterificata in attesa di essere idratata) non formi dei grumi durante la preparazione. Quindi calcola la quantita’ di acqua che ti occorrera per la soluzione e mettila in un contenitore (possibilmente di vetro). In un secondo contenitore preparerai la soluzione mettendo prima un po di acqua sul fondo (presa dal primo contenitore). Aggiungi il Tylose (che ti sarai gia’ pesata in precedenza) lentamente, continuando ad agitare la soluzione con una bacchetta di vetro o plastica (evita attrezzature di metallo o legno) un inox di buona qualita’ puo’ anche adare bene. Non versare tutto il tylose in un compo, procedi con l’ággiunta alternata acqua-tylose-acqua-tylose mantenendo il tutto in movimento. Fatto cio’ metti il tuo contenitore in frigo e attendi il giorno seguente. Mescola la soluzione fino a quando non vedi nessun grumo, non sbatterla come se fosse una frittata di uova perche’ ti si formerebbero migliaia di bolle d’ aria che non sono affatto utili quando devi applicare l’ adesivo. Riponi la soluzione in frigo ed il giorno seguente dovrebbe essere pronta. Piccoli accorgimenti: Il Tylose una volta disciolto in acuqa forma una soluzione tissotropica, il che significa che piu’ viene mescolato piu’ diventa fluido. Questa caratteristica e’ anche legata alla temperatura. Quando prendi il Tylose dal frigo non usarlo immediatamente, lascialo a temperatura ambiente per un apio d’ ore, mescolalo e poi usalo. Non usare acqua calda per la preparazione perche’ rallenterebbe la solubilita’ del Tylose. “Vorrei poi proteggierla con qualcosa, in modo anche da 'illuminare' un po' i colori, visto che si sono parecchio opacizzati. Avevo pensato ad una vernice all'acqua, ma non so proprio se è la cosa migliore, e soprattutto come conservarla, in una cornice tra due vetri?”
La mia personale idea e’ che se vuoi veramente proteggerla e’ meglio che tu non ci metta nulla. Utilizzare qualsiasi fissativo significa aggiungere un elemento al tuo oggetto che degradera’ e fara’ degradare la tua stampa in maniera piu’ o meno rapida a seconda del tipo di fissativo che utilizzerai e della reazione che quest’ultimo avra’ con i materiali con cui verra’ in contatto (gli inchiostri di stampa, i pigmenti, la carta etc.) e l’ambiente in cui la stampa verra’ conservata ( luce, umidita’ , temperatura, inquinanti etc.). Inosmma non faresti altro che aggiungere un’incognita al tuo problema. Fra l’áltro usare un fissativo a base d’ acqua e’ molto rischioso se non sai con precisione se tutti i colori presenti sulla tua stampa siano o meno solubili in acqua. Riguardo quest’ulimo punto........ se i risarcimenti devono essere fatti in aree dove sono presenti i colori avrai lo stesso problema di solubilita’ con il Tylose. In tal caso l’uso dell’ hydroxypropyl estere di cellulosa (anche consociuto con il nome commerciale di Klucel G) sarebbe una soluzione alternativa perche’ e’ solubile in alcool ( la tylose e’ semisolubile in alcool ma le sue qualita’ sono decisamente ridotte in questo tipo di solvente, quindi non usare l’ alcool per preparare il tylose).
“E' una cosa che ci tengo moltissimo e non vorrei rovinare per la mia poca esperienza, a pensare che faccio libri a giornate!”
Se questa stampa e’ tua e la conserverai in casa tua........ Io se fossi in te la lascerei esattamente come e’, comprerei una bella cornice (possibilmente non di legno), butteri via i cartoni che vengono forniti e li sostituirei con un cartone adatto alla conservazione con una riserva alcalina (sempre se nella tua stampa non ci siano pigmenti o inchiostri che reaggiscano in ambiente alcalino) e la monterei avendo cura che la superficie non vada a diretto contatto con il vetro/plexiglas. Non montarla su una parete dove batte il sole o dove e’ diretta una fonte luminosa, non vicino a fonti di calore ed in un luogo asciutto. Solitamente le pareti di casa esposte a nord sono le piu’ umide (perche’ piu’ fredde).
Perdona la lunghezza della risposta
Saluti Roberto |