Salve, sono una laureanda del corso di conservazione dei beni culturali, più precisamente restauro pittorico e supporti lignei, all'Accademia di Belle Arti di Macerata. Vorrei avere delle delucidazioni sull'esecuzione del restauro di una testa in terracotta e sapere se le seguenti operazioni da me eseguite sono state esatte e critiche:
Ho incollato i frammenti superstiti nelle originali collocazioni con della colla epossidica, poi ho stuccato le lacune con colla di coniglio 1:10 e gesso di bologna e in seguito ho rasato le lacune con un bisturi. Per il restauro pittorico ho utilizzato delle tempere a pigmenti diluite in acqua (per essere più chiara quelle utilizzate nella tempera all'uovo) e ho eseguito una sorta di tratteggio più lungo, che seguiva i volumi delle superficie. Specifico che l'opera doveva ricevere solo un icollaggio delle parti cadute, ma nella speranza di avere un occhio critico mi domando se in realtà non sarebbe il caso di eseguire un restauro più lungimirante ma allo stesso tempo non invasivo e trattandosi di un opera tridimensionale di non cadere in una, non voluta, realizzazione di parti in gesso troppo ingombranti. Ci tengo nel precisare che la situazione conservativa ,escludendo le numerose scheggiature, non è pessima.
Ps vi elenco in breve i dati dell'opera:
Testa in terracotta scolpita, h 50 cm,policroma con materiale originale a vista e tracce di colore a zone sopra,scheggiature su tutta la superficie comprese parti importanti come il naso, un orecchio e la zona sottostante al collo.
Grazie mille Martina Caronna |