Ciao, mi potete, per favore, dire dove trovare informazioni sul degrado RED ROT delle pelli e come poterVi intervenire? (il documento che vorrei deacidificare con il book keeper è abbinato ad una cartella che manifesta questo degrado)
Il red rot è un termne piuttosto vago che indica una polverizzazione degli strati più esterni dei cuoi: la conseguenza è l'indebolimento del cuoio stesso e la perdita di materiale. Detto questo in genere si attribuisce il problema al pH del cuoio che per cause ambientali o di preparazione scende sotto il 4 (con abbassamento del grado di polimerizzazione delle catene proteiche ecc.). Qualche tempo fa si procedeva trattando la superficie esterna con Klucel G in alcool nel tentativo di consolidare il supporto danneggiato. Questo però non risolveva la questione e inoltre si rischiavano alterazione cromatiche del cuoio stesso (che diventando meno permeabile all'acqua nell'ambiente tendeva a scurire). Conseguentemente sarebbe opportuno procedere ad una deacidificazione del cuoio. Inizialmente si procedeva con soluzioni di lattato di potassio (abbandonate) e, più recentemente, con alcossido di alluminio. I risultati non sono esaltanti ma mi pare che ci sia qualcosa di più recente nella letteratura.
mi puoi dare indicazioni su dove trovare notizie su queste nuove sostanze? io pensavo infatti di consolidare la pelle con il Klugel g, anche perché non ho modo di fare analisi, a parte identificare il valore di pH Credi che il book keeper potrebbe essere impiegato anche su quest'oggetto? (non sono molto pratica di cuoio ecc... lavorando principalmente su opere d'arte su carta)
No, non puoi usare il bookkeeper che anzi deteriorerebbe ancora di più il tuo cuoio.
La presenza di red rot è sufficiente ad affermare che il pH del cuoi è molto basso. Ma un pHmetro con elettrodo piatto non è adatto alla rilevazione (che è comunque distruttiva e non te la consiglio solo per toglierti una curiosità).
L'alcossido di alluminio lo preparavo da solo, il procedimento è nella letteratura... in pratica si tratta di sciogliere il prodotto in un solvente non polare... ma adesso non trovo il riferimento con le quantità esatte. Hai possibilità di andare all'ICCROM di Roma?